Torniamo a fare due chiacchiere con Rosario Lella, titolare della SIBIcenter, operatore
dermopigmentista e formatore certificato.
Ciao Rosario, sempre più spesso ci si trova di fronte a dei veri e propri disastri quando si tratta di Permanent make up. Basti pensare ai viraggi di colore.
Ti va di dirci la tua su questo argomento?
Oggi più che mai gli operatori dermopigmentisti si trovano ad affrontare problematiche estetiche
legate al mondo dermopigmentazione e riconducibili ai primissimi “esperimenti” messi in atto da
operatori che circa 20 anni fa hanno iniziato a tatuare con i primi strumenti e conoscenze
oggettivamente limitate. Ma certi sgradevoli risultati, purtroppo, non sono solo il frutto di un
passato in cui le conoscenze non erano quelle di cui godiamo oggi, bensì errori commessi nel
presente da operatori poco coscienziosi e scarsamente preparati. Ci troviamo quindi ad
intervenire su sopracciglia o labbra delle colorazioni più improbabili. I viraggi di colore più comuni,
tendono al rosso o al blu, e personalmente, in 15 anni di attività, posso dire di averne viste di tutti
i colori! Danni per niente facili da risolvere: colori sovrapposti, sopracciglia verdi, carta da
zucchero, viola, rosa, arancioni e chi più ne ha più ne metta! Ricevo molte clienti “scottate” da trattamenti mal eseguiti, che oltre ad una spiacevole migrazione
di colore, presentano gravi asimmetrie o tracce di colore pesanti e disarmoniche.
Perché si manifestano i cambiamenti di colore?
Prima di incolpare un pigmento, è bene chiarire che, per risultati impeccabili e che non riservino
spiacevoli sorprese col passare del tempo, è necessario effettuare un’attenta valutazione prima di
procedere alla realizzazione del trattamento. E’ fondamentale indagare sullo stile di vita della
cliente, patologie in corso ed eventuali trattamenti farmacologici, ed è importante anche
individuare toni e sottotoni della pelle. Una volta effettuata questa analisi, entra in gioco il
pigmento, che naturalmente, oltre ad essere un prodotto sicuro e certificato, deve rispondere ad
alcune caratteristiche specifiche, come la dimensione corretta delle molecole di pigmento, la
qualità delle materie prime impiegate ed il perfetto bilanciamento degli eccipienti utilizzati
all’interno. Spesso le spiacevoli migrazioni di colore, possono dipendere anche da una cura
maldestra del tatuaggio.
Esempio: nei primi 60 giorni non è indicato truccare le parti trattate, è
severamente vietata l’esposizione ai raggi UV, così come è sconsigliato effettuare saune,
trattamenti viso o applicazione di creme e sieri. Voglio anche sottolineare l’influenza (negativa) di composti chimici largamente utilizzati nella formulazione di prodotti cosmetici, come ad esempio i siliconi, composti semi organici della Silice. I derivati del Dimeticone e dei Silossani li ritroviamo in cosmetici per il viso, per il corpo, per i capelli, il make-up e in molti altri…
Formando sulla pelle un film idrorepellente, impedisce al trucco permanente di svolgere al meglio
le sue funzioni. Spesso, su soggetti che utilizzano creme contenenti questi siliconi, i trattamenti
non tengono o virano più facilmente.
E’ possibile risolvere?
Le tecniche di mimetizzazione, utili per neutralizzare colorazioni indesiderate, sono senza dubbio
validi alleati di ogni dermopigmentista, ma ci sono anche altre soluzioni che possono essere
adottate e alle quali, personalmente, ho dedicato molto impegno in questi ultimi anni. Da 1 anno,
infatti, utilizzo una soluzione a base salina che ho chiamato COLOR UP, una sostanza naturale
purificata che viene introdotta sotto pelle e applicata con lo stesso strumento con cui si effettuano
i trattamenti di trucco permanente, ovvero il dermografo. Una volta inoculato sotto pelle, il liquido
interagisce con le cellule scavenger (macrofagi) che fino a quel momento hanno protetto le
molecole di pigmento, evitandone il rigetto. Color Up separa le cellule scavenger dal pigmento, aiutando il colore a risalire in superficie. La manovra utilizzata per inoculare la soluzione sotto pelle determina un tipo di sfregamento, da cui consegue la formazione di una sottile crosticina. Ed è proprio nella crosticina che si deposita il colore indesiderato. Con la sua caduta, che avviene circa dopo due settimane, il pigmento viene espulso. La pelle trattata guarisce nelle settimane seguenti. Questa metodica non comporta alcun rischio per la salute perché utilizza una sostanza naturale, presente nel corpo ed elimina tutti i colori e le combinazioni di colori senza problemi. Risultato con una sola seduta. Risolvere è quindi possibile, ma il mio consiglio è sempre quello di non affidarsi ad operatori improvvisati o venditori di felicità a basso costo.
Concludo informando tutti gli operatori dermopigmentisti interessati a questa nuova tecnica di
scharitura, che SIBIcenter ogni mese organizza un workshop ONE day in cui vengono svelate le
manovre e i segreti di questo rivoluzionario trattamento.
All’interno della quota di iscrizione (solo 250,00 euro + IVA 22%) è compreso anche il preparato
COLOR UP 30 ml dal valore di 150,00 euro.
Per info scrivere a sibicenter@gmail.com o chiamare il numero 03761960651.
Post a new comment