Grate è in scena al Teatro Elfo Puccini fino al 5 dicembre.
di Gianni Biondillo
con Chiara Stoppa
regia di Francesco Frongia
scene e attrezzeria Marina Conti, costumi Katarina Vukcevic
luci e suono Roberta Faiolo
produzione Atir
con il sostegno di NEXT ed. 2020 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
«Come si può raccontare una metropoli che ha fatto del suo dinamismo una cifra, una missione, dopo che le nostre città si sono svuotate per una pandemia che ci ha obbligati a rimanere chiusi in casa, come fossimo tutti in clausura? Come si può raccontare il vincolo, il limite, il silenzio, il raccoglimento, se non facendoci aiutare da chi lo ha scelto per tutta la vita?
Maria Chiara è una suora di clausura del convento delle clarisse di Milano. Ad un certo punto del suo percorso esistenziale ha compreso quale fosse la sua vocazione: isolarsi dal mondo per stargli più vicino. Decide così di raccontarcelo, anche per smontare i pregiudizi che abbiamo tutti nei confronti di chi ha fatto una scelta così radicale. Ma raccontare la sua vocazione significa anche scoprire le vite e le storie emblematiche di altre due sorelle che in momenti ed epoche diverse hanno fatto la stessa scelta: Chiara Daniela, che arrivò a Milano in piena seconda guerra mondiale per fondare il monastero e Maria Ida, figlia di operai socialisti che fu adolescente durante gli anni di piombo.
Racconti che sommati l’uno all’altro ripercorrono la Storia di una città e di un Paese. Perché scegliere la clausura non significa dare le spalle alla città che ti accoglie, ma vederla e comprenderla in modo differente. E se Milano è una città abitata da un popolo in continuo movimento, dove storie antiche e moderne collidono e s’infrangono in un turbine infinito, forse proprio da questo centro immobile la si può osservare in modo davvero nuovo. Fuori da ogni luogo comune, pieni di compassione e speranze».
Gianni Biondillo
«Il 25 novembre 2019 era una bella giornata di autunno – racconta il regista – il clima era mite e ci spostavamo in città liberamente per una riunione, un caffè, un incontro. Quel giorno ho preso la metropolitana per andare negli uffici di ATIR per discutere del nuovo progetto che Chiara Stoppa mi aveva proposto. La proposta era chiara: raccontare Milano, città dalle mille contraddizioni, e il suo sistema di mutuo soccorso. Quindi pianifichiamo l’incontro con l’autore, Gianni Biondillo. Il primo incontro con Chiara e Gianni avviene il 9 gennaio 2020. Se ripenso a quei giorni a viso scoperto, fatti di incontri rubati ad altri incontri, di contatti liberi quasi mi commuovo. Il mondo che conoscevamo, di lì a poco, sarebbe cambiato. Abbiamo continuato a lavorare, certo, ci siamo rivisti grazie a riunioni online, a volte ‘in presenza’, ma la distanza e la clausura ci hanno segnato profondamente.
La voglia di lavorare insieme però era, ed è, così forte che dopo tanta fatica, Gianni ci ha regalato una storia meravigliosa: un mondo affascinante e sconosciuto abitato da persone che vivono liberamente la propria clausura. Un mondo interiore, dove le regole sono diverse dalle nostre e da cui possiamo imparare qualcosa sulla vita, sulla morte, e su una città, Milano, capace di accogliere e di imparare dalla storia. Il viaggio verso questo nuovo spettacolo sarà più interiore, verso l’anima più profonda di noi e del nostro modo di essere».
TEATRO ELFO PUCCINI, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano – Durata: 1 ora– Mart/sab. ore 19.30; dom. ore 15.30 – Prezzi: intero € 33 / rid. giovani e anziani €17,50 / online da € 16,50 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org
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