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ANFITEATRO IN PIANA: FINALMENTE IL RITORNO DI ATIR IN PRESENZA
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Il festival “Anfiteatro in piana” ha molti significati. Non è solo “spettacolo”, è un’operazione culturale più ampia e trasversale, nello stile della compagnia. È il ritorno di ATIR in presenza dopo quasi un anno di assenza forzata a causa della pandemia. Un ritorno nella piazza che la compagnia ha continuato a presidiare nonostante la chiusura del teatro: Piazza Fabio Chiesa, soprannominata dagli abitanti del quartiere “la Piana”. E ancora.

È la festa di compleanno di ATIR: 25 anni di vita artistica condivisa e vissuta prima in giro, poi più stanziale grazie al Teatro Ringhiera e infine, dopo la chiusura forzata per “lavori di messa in sicurezza” del teatro, ancora in giro. Una piccola “odissea”. Un’avventura fatta di sfide e di sogni. Testardamente vivi, così ci piace pensarci!

kataklo

Ma il festival “Anfiteatro in piana” è anche l’inaugurazione del progetto di riqualificazione urbana e arte partecipata che ha visto la “Piana” colorarsi di panchine, piante e di un grande anfiteatro greco dipinto sul piazzale. Cittadini, artisti, architetti, associazioni del territorio tutti insieme hanno saputo portare a termine con ATIR quest’opera nonostante il COVID. E oggi, finalmente, possiamo inaugurarla, trattando quello spazio come un anfiteatro vero e proprio.

Da più di dieci anni, infine, i milanesi sono abituati a trovarci in Piazza Fabio Chiesa per festeggiare assieme la Festa della Repubblica di Fabio con giochi, musica, teatro, circo, gare e quant’altro, purchè condiviso e partecipato. Quindi non potevamo mancare e oggi più che mai dovevamo ritornare in grande stile!

Un anfiteatro storicamente è luogo di incontro e di arti diverse: musica, danza, prosa. Un luogo di divertimento, di scambio e di riflessione. Per tutti. Il nostro impegno è da sempre stato quello di portare la cultura di “qualità” in periferia, consci che in una grande metropoli i confini tra centro e periferia non sono e non devono essere trincee. “Centro” è ovunque pulsi la vita, in ogni sua declinazione. E così sarà anche nel nostro festival. 200 posti, distanziati, che circondano il palcoscenico, ricalcando le linee e i cerchi del dipinto a terra. Un anfiteatro, un anfiteatro “in Piana”.

Ogni giorno lo spettacolo in cartellone sarà preceduto da un momento di riflessione e pensiero, una serie di incontri per “orientarci”, incontri che indicano il cammino fatto e quello ancora da compiere.

Partiamo il 4 giugno, alle ore 19.00: “La piazza è una casa senza soffitto”Nina Bassoli (architetto), Maria Spazzi (scenografa), Gianni Biondillo (architetto e scrittore) e Stefano Boeri (architetto) dialogano su riqualificazione urbana e arte partecipata. A seguire, dopo breve intervallo, la proposta musicale: Elio (ebbene sì, proprio lui) e Francesco Micheli (regista d’opera, direttore artistico della Fondazione Donizetti di Bergamo) ci presentano “Opera Horror Picture show”, frammenti delle vite e delle opere dei grandi compositori del repertorio di tradizione italiana: Verdi, Bellini, Donizetti, Rossini… preparatevi a cantare!

elio-e-micheli

Il 5 giugno alle ore 19.00 si riparte con un altro incontro: Maura Gancitano e Andrea Colamedici (filosofi) di “Tlon”, autori de “La società della performance”, dialogano sull’uomo di oggi e l’uomo del domani con David Remondini (attore) in un incontro dal titolo “Cosa porti sull’Arca?”. Dopo un breve intervallo ecco irrompere la danza: i “Kataklò” presentano “Back@home”, nuovo lavoro che vede la coreografa Giulia Staccioli e i suoi formidabili danzatori ritornare per la prima volta sulla scena dopo lo stop del Covid. Va ricordato che prima di ATIR al Teatro Ringhiera c’erano proprio loro e dunque è davvero “un ritorno a casa”!

E infine arriviamo al 6 giugno, la data tutta a firma ATIR: “Un coro che dura da 25 anni: buon compleanno ATIR!”, una festa a sorpresa che vedrà sul palco tutta la compagnia ATIR in una carrellata di pezzi storici e preview dei nuovi lavori. Andrea Capra (grecista) e Serena Sinigaglia (regista) discuteranno dei valori della classicità e di come di quei valori sia intrisa la cultura della compagnia e il valore della sua durata più che ventennale. Una festa di compleanno in pieno stile ATIR per mantenere viva la fiamma dell’umanesimo con amore e allegria, siempre!

Buon Festival a tutti! Serena Sinigaglia (direttore artistico ATIR)

Venerdì 4 giugno 

ore 19Nina Bassoli (architetto), Maria Spazzi (scenografa), Gianni Biondillo (architetto e scrittore) e Stefano Boeri (architetto) dialogano su “La piazza è una casa senza soffitto”.
ore 21ELIO e Francesco Micheli (regista d’opera, direttore del Teatro Donizetti di Bergamo) ci presentano
OPERA HORROR PICTURE SHOW” – L’età dell’oro della lirica italiana secondo Elio e Francesco Micheli

L’opera? Perché mai? In questi tempi così assurdi e stracolmi di problemi ci venite a propinare l’opera? Mamma Opera? Nonna opera! Come la tv in bianco e nero. Già datata di suo, agli occhi di oggi un fenomeno antidiluviano. Siamo ancora nel cuore di un’esperienza mondiale che traccia un confine netto rispetto al nostro passato e tutto quello che è al di là di quella linea spesso ci appare ancora più lontano, quasi remoto, eppure…  Stiamo vivendo un lungo, sofferto dopoguerra e abbiamo dannatamente bisogno di riconoscerci come parenti che non si incontrano da tanto tempo. Troppo tempo. Nonna Opera è forse la parente ideale per le grandi adunate di famiglia e tale capacità, come accade sovente, viene apprezzata più all’estero che in Italia.

L’opera lirica è lo spettacolo dal vivo più diffuso al mondo.
Molte cose ci paiono polverose e invece, nel caso dell’opera, se polvere è, è polvere da sparo!

L’opera per noi è materia viva, densa, è terra infuocata ma anche acqua frizzante, alleggerita dall’aria. Questo materiale riempie il nostro Paese, l’Italia: così povera di materie prime, detiene un immenso giacimento aureo di musica e teatro. E tali risorse sono tutte lì da sfruttare. Grazie ai grandi compositori dell’età dell’oro. Come sarebbe bello poter tornare a spasso coi padri fondatori…  Come sarebbe bello se potessero scendere dal loro piedistallo.

Discutere di politica con Verdi, uscire a far l’alba con Bellini, perdersi in chiacchiere esistenziali e paranoidi con Donizetti, fare la Rivoluzione con Rossini…

Conoscere il patrimonio dei nostri padri ci dà consapevolezza di chi siamo e ci aiuta anche a proseguire verso le scelte nostre.

Conoscere l’opera è come conoscere i nostri genitori, i nostri nonni: riflessa nei loro occhi c’è la luce dei nostri. (Francesco Micheli)

Sabato 5 giugno

ore 19 – Maura Gancitano e Andrea Colamedici (filosofi) di “Tlon”, autori de “La società della performance”, dialogano sull’uomo di oggi e l’uomo del domani con David Remondini (attore) in un incontro dal titolo “Cosa porti sull’Arca?”.

ore 21 – KATAKLO’ presentano “BACK@HOME” – ideazione e direzione artistica Giulia Staccioli / danzatori: Matteo Battista, Giulio Crocetta, Carolina Cruciani, Eleonora Guerrieri, Sara Palumbo, Erika Ravot

“la felicità non è un posto in cui arrivare ma una casa in cui tornare”.

Dopo un anno di digiuno di spettacoli, palcoscenici, teatri e tournèe, Kataklò Athletic Dance Theatre, la più importante compagnia italiana di physical theatre, torna a Milano, sulla Piana del Teatro Ringhiera, esclamando con gioia: we are Back Home!

A distanza di sedici anni, dopo aver reso il Teatro Ringhiera, dal 2002 a 2005, il proprio quartier generale con il nome di Spazio Studio K, Kataklò dà il via alle danze della ripartenza, calcando un palcoscenico simbolo della sua storia teatrale. Giulia Staccioli firma uno spettacolo che accosta frammenti differenti, inediti e di repertorio, portabandiera di un messaggio di speranza: raccogliamo tutti i pezzi, ricostruiamoci, rigeneriamoci, mostriamoci nuovi, ma sempre fedeli a noi stessi. Ripartiamo dalle origini, tornando a casa. Back@home racconta il ritorno dei danzatori sul palcoscenico dopo aver vissuto un’esperienza universalmente condivisa. Nelle loro gambe c’è la voglia di ricominciare, un istinto continuamente frenato, ostacolato, reso sempre più complesso: non è semplice compiere i soliti passi quotidiani nella realtà sospesa, rarefatta e quasi mitologica in cui ci siamo abituati a vivere, dove regna la diffidenza verso l’altro, la fatica di ritrovare i propri punti fermi, la difficoltà a riconoscere se stessi. La chiave di lettura offerta dallo spettacolo vuole però essere positiva: giocando con l’ironia, l’energia e l’intensità proprie dello stile Kataklò, Back@Home dà voce ai bisogni e ai desideri che ci hanno accomunato nell’ultimo periodo: camminare liberi tra la gente facendosi trasportare dal flusso, sentirsi parte di un tutto che si muove con decisione nella stessa direzione, un abbraccio, delicato o scontroso, purchè sia fisico, ritrovarsi ad una festa e scatenarsi senza pensieri. Tutto quello che eravamo è stato travolto da un vortice per poi essere messo in pausa, come in una vecchia fotografia. Kataklò però decide di schiacciare play e ricominciare con più energia di prima.

Partendo da casa, da Milano e dal Teatro Ringhiera, l’atletismo e la poesia che hanno reso la compagnia ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, tornano sulle scene ad ammaliare e a diffondere vitalità. La pandemia ci ha trasformati, segnati ed anche arricchiti, le prospettive sono inevitabilmente cambiate, ma il linguaggio universale del messaggio rimane lo stesso.

Domenica 6 giugno

dalle ore 19 – “UN CORO CHE DURA DA 25 ANNI: BUON COMPLEANNO ATIR!”, una festa a sorpresa che vedrà sul palco tutta la compagnia ATIR in una carrellata di pezzi storici e preview dei nuovi lavori. Andrea Capra (grecista) e Serena Sinigaglia (regista) discuteranno dei valori della classicità e di come di quei valori sia intrisa la cultura della compagnia e il valore della sua durata più che ventennale.


“Anfiteatro in piana” è un progetto sostenuto da Comune di Milano nell’ambito del Piano per la Cultura – Ambito 3 FOCUS Fondo per la Cultura Sostenibile

in partnership con Associazione L’Impronta e Post Card, in collaborazione con Associazione culturale Fattoria Vittadini, Checcoro – Coro LGBT Milano e LEM International srl.

Si ringraziano il gruppo informale le Pianiste, la cooperativa sociale Progetto Persona, l’associazione X Contemporary, l’Associazione L’Impronta, l’Associazione Alveare e tutti i cittadini che presidiano quotidianamente Piazzale Fabio Chiesa e che hanno preso parte attivamente alle diverse fasi del progetto Anfiteatro in Piana.

PREZZI: posto unico 20 € – biglietto sostenitore 35 €

 

L’accesso, previsto dalle ore 19 per il 4 e 5 giugno, è riservato solo a chi è in possesso del biglietto dello spettacolo delle ore 21.

Prevendite: https://www.mailticket.it/   –  www.atirteatroringhiera.it

L’acquisto dei biglietti prevede l’assegnazione del posto numerato; è obbligatorio indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento.

 

INFO – www.atirteatroringhiera.itinfo@atirteatroringhiera.it – 02.87390039

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Patrizia Gallini
I colori, l’aspetto e i modi sono da nobildonna veneziana, ma le sue origini sono piemontesi. Ha il sorriso affettuoso e sereno di chi si appresta a offrirti il tè con i pasticcini, ma in realtà sta discutendo di business con la fermezza di un panzer. Il suo “buen ritiro” è un antico mulino nel torinese, quando non è “occupato” dai suoi quattro nipotini. Di lavoro fa la P.R. , e naturalmente è il boss della sua agenzia. Per passione frequenta gli chef stellati, ama leggere e segue tantissimi spettacoli teatrali e, naturalmente, ci rende partecipi dei suoi incontri attraverso le nostre pagine.
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