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La nuova stagione inizia a tutto Salce (del fu Luciano).
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La nuova stagione inizia a tutto Salce (del fu Luciano).

Il 15 e 16 ottobre una due-giorni tra cinema e teatro.

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La nuova programmazione –che da quest’anno sposta le prime al venerdì sera- si apre con una minirassegna a firma di Emanuele Salce, figlio di Luciano Salce ma cresciuto da Vittorio Gassman, con cui si risposò la madre. Il 15 ottobre la proiezione gratuita (solo su prenotazione) di due docu-film -rispettivamente sulla vita e la morte delle due figure protagoniste nella vita di Salce junior, ma anche nel Novecento cinematografico italiano- propedeutici alla commedia MUMBLE MUMBLE, OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D’ARTE, che debutta invece il 16 e resta in scena fino al 1° novembre.

Tornano, più agognate che mai, le risate al Martinitt. Dopo un’estate d’intrattenimento all’Arena Milano Est, dal 16 ottobre il tempio milanese della comicità propone una nuova stagione indoor, particolarmente “terapeutica” ai tempi cupi del Covid. Si comincia con un doppio appuntamento-evento: una due-giorni tra cinema e teatro a firma di Emanuele Salce, figlio di Luciano.

E’ intensa e densa di emozioni la storia di Emanuele Salce e inevitabilmente permea le sue opere, sul palco così come sul grande schermo. Figlio del noto attore e regista Luciano, ne eredita il talento e la carriera, coltivati poi da un’altra stella del cinema e del teatro italiani, quel Vittorio Gassman, secondo marito della madre Diletta D’Andrea, che l’ha cresciuto dall’età di due anni.

Salce junior si sente insomma orfano non di uno, ma di ben due padri, anche dal punto di vista artistico. Questo il tema della commedia MUMBLE MUMBLE, scritta a quattro mani con Andrea Pergolari. A interpretare il testo, che narra dei funerali di Salce e Gassman con i loro diversi contesti, è lo stesso  Emanuele, affiancato da Paolo Giommarelli. La pièce –in scena dal 16 ottobre al 1° novembre prossimi- sarà introdotta il 15 ottobre dalla proiezione (gratuita, solo su prenotazione e fino a esaurimento posti secondo le norme anti-Covid) di due docu-film realizzati sempre da Salce figlio, sulla vita e la carriera rispettivamente di Luciano Salce e Vittorio Gassman. Alla serata, presentata da Franco Dassisti (giornalista, critico e curatore degli eventi cinematografici del Martinitt), parteciperà Emanuele Salce, ideatore del progetto di divulgazione dell’opera e dell’umanità dei due grandi padri suoi e del cinema italiano.

Giovedì 15 ottobre, inizio serata alle ore 21: proiezione de L’UOMO DALLA BOCCA STORTA (59 min)

Il film racconta vita e carriera di uomo di spettacolo tra i più completi e poliedrici del Novecento italiano. Qui rivive grazie al viaggio nella memoria del figlio Emanuele e alle testimonianze di amici e colleghi come il fratello Guido, Paolo Villaggio, Franca Valeri, Catherine Spaak, Paolo Ferrari, Giorgio Albertazzi e Franco Giacobini. Un ritratto che oscilla tra pubblico e privato, tra l’eclettismo di un artista capace di frequentare ogni genere di spettacolo (teatro, cinema, radio, tv) con il dono sopraffino dell’ironia e della leggerezza, contro le avversità di una vita poco generosa (la morte della madre alla nascita di Luciano, l’infanzia in collegio, la prigionia di guerra). Una personalità schiva, intelligente, che tanto ha dato in termini di cultura.

proiezione de LA LUNGA STRADA (37min)

L’attore, dice Camus, è un “ipocrita sincero”: attraverso la finzione e la menzogna si avvicina, e avvicina gli altri, a una verità più profonda. Vittorio Gassman, di questa definizione, ha esplorato gli aspetti più profondi e sconosciuti, affrontandone i rischi e godendone i privilegi. E arrivando in questo modo all’essenza dell’essere attore. “La lunga strada” di Lawrence Ferlinghetti è anche quella di Vittorio Gassman, che parla attraverso le parole dei poeti che ha amato, ma nel dare a quelle parole una voce, le fa proprie, le fa parlare di sé. Le esibizioni a ritmo serrato sul palcoscenico si alternano alle pause di riflessione dietro le quinte, i respiri ironici del back-stage alle affettuose schermaglie sul ring familiare.

Venerdì 16 ottobre (e poi tutti i giorni tranne il lunedì, fino al 1° novembre), spettacolo MUMBLE MUMBLE, OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D’ARTE

Due racconti autobiografici e senza freni per due funerali e mezzo. Nel primo racconto Emanuele Salce narra di quando, ancora sotto i fumi dell’alcol, dovette affrontare e organizzare le esequie del padre (il regista Luciano Salce), tra parenti e sedicenti tali a caccia dell’eredità, addetti alle onoranze funebri che gli sciorinavano cataloghi e persino la ragazza reticente per la quale spasimava un tempo. Nel secondo rivive il giorno della scomparsa di Vittorio Gassman, marito di sua madre, quando ormai trentenne assiste consapevole a un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano fra autorità e presenzialisti, dolori veri e presunti e persino scene da stadio per gli Europei del 2000. Il mezzo funerale restante è (metaforicamente) il suo. Tutto da immaginare.

Il nuovo calendario teatrale della locandina 2020/2021

A partire da questa nuova stagione, il debutto delle commedie in programma, non sarà più di giovedì ma di venerdì. Ogni pièce andrà poi in scena il sabato e la domenica successivi, per poi riprendere ogni sera –con esclusione del lunedì- nelle due settimane a seguire. Lo spettacolo inizia sempre alle ore 21, tranne la domenica (ore 18). La pomeridiana del sabato è sospesa.

Tutti gli eventi in programma al Teatro Cinema Martinitt si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste dai disciplinari anti-Covid.

TEATRO/CINEMA MARTINITT

Via Pitteri 58, Milano.

Telefono 02/36580010, info@teatromartinitt.itwww.teatromartinitt.it.

Orari biglietteria: lunedì 17-20, martedì-sabato 10-20, domenica 15/20

Costi: 26 euro intero (over 65 18 euro, under 26 16 euro). Abbonamenti a partire da 65 euro.

Per evitare assembramenti è fortemente consigliato l’acquisto anticipato dei biglietti.

 

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Patrizia Gallini
I colori, l’aspetto e i modi sono da nobildonna veneziana, ma le sue origini sono piemontesi. Ha il sorriso affettuoso e sereno di chi si appresta a offrirti il tè con i pasticcini, ma in realtà sta discutendo di business con la fermezza di un panzer. Il suo “buen ritiro” è un antico mulino nel torinese, quando non è “occupato” dai suoi quattro nipotini. Di lavoro fa la P.R. , e naturalmente è il boss della sua agenzia. Per passione frequenta gli chef stellati, ama leggere e segue tantissimi spettacoli teatrali e, naturalmente, ci rende partecipi dei suoi incontri attraverso le nostre pagine.
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