IL VERDE E IL BIANCO DE LA THUILE

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IL VERDE E IL BIANCO DE LA THUILE

Stefania Bortolotti 24 Maggio 2017 0 comments 2835 view

Un contrasto di colori nelle due stagioni estreme: il verde dei boschi, dei prati, delle malghe in fiore in estate. Il bianco della neve che abbaglia la vista in una luminosa giornata d’inverno… Aria trasparente e frizzante nel silenzio di una natura da scoprire. In tutto questo è racchiusa la ricchezza di questa piccola località, ma immensa per il patrimonio di bellezze da cui è circondata e che ha saputo trovare una via equilibrata allo sviluppo del turismo, nel rispetto dell’ambiente e della sua storia.

Adagiata in una conca, all’inizio della valle del Piccolo San Bernardo, La Thuile era già conosciuta in epoca romana con il nome di Ariolica, posto di tappa sulla via delle Gallie; divenne, per la sua posizione strategica, una postazione di difesa sabauda contro gli invasori provenienti dalla Francia. Anche come stazione di sci ha la sua bella tradizione: dal 1947 è la prima seggiovia, costruita grazie ad un azionariato popolare.

La ragnatela di piste è dislocata sul versante Nord-Orientale del Monte Belvedere (2.642 metri), vetta minore del Valaisan (2.891 metri). Un’esposizione che consente di godere della luce solare per tutta la giornata. Il microclima, influenzato dei venti, diventa un alleato degli sciatori perché la neve resta sempre nel suo stato migliore.

Sciare senza frontiere

Le piste sono più docili sui “plateaux” del Piccolo San Bernardo (2.188 metri), più ripide nei boschi sotto i 2.000 metri. Oltre 150 chilometri di tracciati, a cavallo con la Francia, nel Comprensorio de La Rosiere, al quale si accede dal Col de la Traversette (2.419 metri). Tra le piste, spicca la nera “3 Franco Bethod”: quasi quattro chilometri di discesa da veri intenditori. Omologata per le gare di Coppa del Mondo, parte da Chaz Dura (2.579 metri) e si immette nel bosco all’altezza di LesSuches e raggiunge La Thuile (1.441 metri), con un alternarsi di ardue picchiate. Per spiriti meno aggressivi e più contemplativi c’è la discesa (11 Km.) della pista N. 7. Sempre da Chaz Dura scende fino a La Thuile fra baie, rifugi e boschi: una vera bellezza!

Il risveglio

D’estate La Thuile – con la chiesa di San Nicola di cui si ha notizia fin dal 1.113, affiancata da un bel campanile che svetta sui tetti delle abitazioni – offre suggestive passeggiate, per esempio alle Cascate del Rutor, alle quali si arriva passando dalla frazione di la Joux, al lago d’Arpy, posizionato nella zona del Colle San Carlo, e al Col Chavannes, raggiunto il quale si può godere di uno stupendo panorama sulla Van Veny e sulla catena del Monte Bianco. Con il disgelo l’acqua è la protagonista del paesaggio, arricchito da immensi prati fioriti e tanti animali selvatici che, se si è fortunati, può capitare di vedere.

Qualche storica curiosità e golosità a La Thuile e dintorni

Nelle alture, alcune caserme ricordano l’importanza di La Thuile ai tempi dei Savoia. Le tracce di un “Cromlech” (recinto di pietre) risalgono dell’Età del Ferro.

Appena superato il colle del Piccolo San Bernardo, in territorio francese, si trova il Giardino Botanico Alpino Chanousia il più alto d’Europa (aperto da Luglio a Settembre), nato nel 1897 grazie all’abate Pierre Chanoux,  appassionato di botanica, per creare uno spazio dove coltivare specie di piante alpine a rischio di estinzione.

A La Thuile si parla il Patois ed è proprio da questa antica lingua (guai a chiamarlo dialetto!) di origine franco-provenzale che prende il nome la località. Thuile significa “losa”: la pietra piatta d’ardesia che caratterizza i tetti delle regioni del Monte Bianco.

Nei dintorni di La Thuile, abilissimi artigiani, come lo scultore Edoardo Berger intagliano il legno con linee pure che scaturiscono da gesti antichi il cui risultato sono oggetti di gusto raffinato, oppure lo scultore autoctono Giulio Jacquemod (in arte “Giulietto”), che oltre al legno, scolpisce anche il cioccolato.

Passione, emozione, sicurezza e divertimento. Sono gli ingredienti della Scuola di Sci La Thuileche ha una storia di oltre cinquant’anni. Corsi di sci alpino, sci nordico, snowboard, telemark, freeride, carving e snowblade, sempre tenendo conto del livello di ogni allievo. www.scuolascilathuile.it – www.tre9.it

 Zerovertigo, grazie all’amore per la montagna della guidaalpinaAlberto Miele, offre la possibilità di fare numerose attività sportive quale Alpinismo, Arrampicata, Escursionismo, Fuoripista, Ghiaccio, Heliski, Sci Alpinismo, Canyoning per appassionare i neofiti e migliorare le abilità di chi è già esperto www.zerovertigo.com

Lo sci e la montagna sono anche la passione di Pino Alliod, maestro di sci e guida alpina della scuola di sci La Thuile che ha anche scritto un libro dedicato agli itinerari di trekking o alle passeggiate che è possibile fare facendo base a La Thuile.

La più piccola regione italiana è un’autentica isola tra le vette: è quella che vanta il maggior numero di “4.000”: dal Bianco al Cervino, dal Rosa al GrandCombin. Esaltano il paesaggio, in ogni stagione, i grandi spazi ed i suggestivi silenzi.

Il lardo di Arnad (comune della bassa Val D’Aosta) leggermente rosato, privo di venature, dal sapore tendente al dolce, si gusta su fette di pane di segale o su spessi crostoni di polenta abbrustolita. Il segreto sta nell’alimentazione del maiale (castagne, ortaggi, farina e siero) e nella stagionatura in recipienti di castagno.

Una chicca per gli amanti del buon vino è il vino da meditazione Chaudelune della Cave Du Vin Blanc De Morgex Et De La Salle ottenuto dalla vendemmia invernale delle uve del vitigno PrièBlanc, il più alto d’Europa alle pendici del Monte Bianco, un raro e prezioso nettare fermentato in piccole botti di ginepro. La degustazione permette di percepire nette sensazioni di albicocca che si fondono a fresche note di cedro e limone, il suo profumo regala sensazioni di origano, timo, menta e nel finale, accenni di miele di rododendro.

Ricette esclusive fanno della Pasticceria Chocolat, della famiglia Collomb, una vera e propria “casa di delizie”. Tra le prelibatezze, la Tomettadi La Thuile (coperta da brevetto), a base di cioccolato al latte, gianduja, nocciole del Piemonte IGP.Per i palati golosi i cioccolatini ripieni allo zafferano, al peperoncino di cayenna, alla lavanda di Provenza, al tabacco della Virginia. www.chocolat-collomb.it

Da non perdere anche la torta al cioccolato 1.441 (dedicata all’altitudine di La Thuile) realizzata dall’ottima pasticceria La Cremerie.

La vocazione di La Thuile nel sapere sapientemente lavorare il cioccolato le ha permesso di ottenere il riconoscimento di Città del Cioccolato da parte di Chococlub, associazione italiana amatori cioccolato.

Una bellezza senza confini

Skyway Monte Bianco a Courmayeur (storica stazione sciistica a 1.300 metri), il punto di partenza. Ai confini del cielo, il “re delle Alpi” ammirato dalla Skyway – una meraviglia tecnologica di ingegneristica italiana – offre un viaggio indimenticabile per raggiungereil punto più vicino alla vetta del Monte Bianco, la montagna più alta d’Europa (4.810 metri). Quattro cabine semisferiche, con movimento rotatorio a 360°, durante il percorso di salita permettono di godere di una vista mozzafiato sul “Gigante” al confine tra Italia e Francia e sulle più alte cime valdostane tra cui il Cervino, il Monte Rosa e il Gran Paradiso. La terrazza, punto di arrivo della Skyway, a 3.466 metri offre un panorama unico al mondo: il Monte Bianco è molto più di una montagna, è un mondo a sé, la sintesi dell’intera catena alpina; granito rosso e calcari formano la struttura del Massiccio. Dall’alto l’immenso “plateau” di neve e la lunga cresta che conduce alla vetta appaiono in tutta la loro vertiginosa immensità. Uno spettacolo di incredibile bellezza è il contrasto tra l’azzurro del cielo ed i ghiacciai perenni: un’esperienza definita – non a caso – l’Ottava Meraviglia del Mondo. Info: www.montebianco.com

Scendendo a quota 2.200 metri, si trova la stazione intermedia di Pavillondu Mont Fréty. Il ristorante Bellevue della stazione “Pavillon”, affacciato sulla Val Veny, propone i piatti della tradizione valdostana: polenta e selvaggina le specialità della casa. La terrazza permette di pranzare all’aperto davanti ad un panorama indimenticabile. Info:  www.cordeemontblanc.eu

Dove dormire

Una bella vacanza in montagna ha inizio fin dal momento in cui si prenota l’albergo.

Hotel Château Blanc***

Cortesia, amore e passione: questi gli ingredienti offerti dallo Château Blanc (di proprietà della famiglia Martinet), situato a pochi passi dal centro di La Thuile e a 200 metri dagli impianti di risalita. Con vista sulle montagne, l’Hotel nasce da un’antica dimora del settecento della quale conserva le massicce mura in pietra. Gestito con l’attenzione riservate ad una casa privata, anche il più breve dei soggiorni si trasforma in una vera vacanza… Il profumo del bosco ed il calore del caminetto aiutano a ritrovare la quiete che si perde nel tran tran e nello stress quotidiani. All’interno, “La Vineria du Château Blanc”, un’enoteca in cui si trovano etichette valdostane e prestigiosi vini italiani ed internazionali. www.hotelchateaublanc.it

Dove mangiare

La cucina valdostana è semplice e “montanara” improntata ad antiche ricette che si tramandano di generazione in generazione.  Le tradizioni qui hanno ancora peso…

 Le Coqau Vin dell’hotel Chalet Eden****

Cucina raffinata ed atmosfere eleganti. Segnalato dalla “Guida Ristoranti d’Italia”del Gambero Rosso, questo ristorante biologicodell’Hoteldi proprietà della famiglia Jacquemod, utilizza prodotti provenienti da coltivazioni biodinamiche ed allevamenti biologici. Un indirizzo sicuro per i gourmet che apprezzano i sapori della cucina valdostana. Le pietanze, offrono la freschezza e la genuinità della tradizione, ma con  tocchi di creatività. Tra le specialità “Lo pelò”, antica ricetta contadina valdostana dell’Agriturismo della Vrille di Luciana Neyroz. Nella cantina, curata da Stefano Jacquemod, prima ancora di un’eccellente selezione di vini, c’è una forte passione per il territorio e per le peculiarità dei vitigni autoctoni.

Info: www.chaleteden.it

Maison Carrelè una baita sulle piste situata nella zona dell’Alpe Argillien, a 2.200 metri che prende il nome dal proprietario Giorgio Carrel. Costruita sulle ceneri di una stalla d’alpeggio, è aperta solo nei mesi invernali e raggiungibile con gli sci o con le ciaspole. Vale la pena di  salire fin qui per gustarne i piatti: pasta e dolci fatti in casa per apprezzare la cucina valdostana nella sua genuina fierezza. Dispone di un ampio dehors con vista spettacolare sul Ruitor e sulla catena del Monte Bianco. www.maisoncarrel.com

Pepita Café

L’ambiente moderno ed accogliente fa da cornice alla deliziosa offerta culinaria proposta dello chef Mauro Matta che,insieme alla moglie Daniela, gestisce il ristorante. Una vasta scelta di paste fresche fatte in casa, carni alla griglia e piatti tipici tra i quali i Culungiones (ravioli di tradizione sarda con ripieno di patate, pecorino e menta, serviti con una leggera salsa al pomodoro) che Mauro rilegge in “patois”con una farcitura ai porcini e patate su fonduta leggera al Parmigiano. Ottima la carta dei vini: oltre 200 etichette che spaziano dal nord al sud, con una particolare attenzione per i vitigni valdostani.

Facebook.it/pepita-cafe

Info generali: www.lathuile.it

Stefania Bortolotti
Milanese, giornalista, con una lunga presenza sulle pagine di Selezione dal Reader's Digest, dove ha scritto di salute come argomento principale. Tema questo che l'ha sempre interessata e appassionata e che segue tuttora per diverse testate. Tra le sue passioni? I viaggi e, quando non scrive e non insegue personaggi da intervistare, si regala piacevoli soste a Santa Margherita, il mare che ha nel cuore.
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