Il Sole per amico è una campagna nazionale di prevenzione primaria del melanoma, promossa da IMI – Intergruppo Melanoma Italiano, network scientifico di medici e ricercatori impegnati nello studio e nella cura del melanoma cutaneo, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica. La campagna ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla prevenzione del melanoma, patologia troppo spesso sottovalutata, sull’importanza di una corretta esposizione ai raggi solari e sul divieto di utilizzare le lampade artificiali per i minorenni e limitarne l’uso negli adulti.
I bambini sono particolarmente esposti: le scottature prese nell’infanzia – quando si gioca a lungo sotto il sole – costituiscono un importante fattore di rischio, e possono innescare il processo patologico anche a distanza di molti anni.
Pochi altri tipi di tumore possono essere contrastati altrettanto efficacemente attraverso le attività di prevenzione primaria, basate sulla corretta esposizione al sole, e di prevenzione secondaria, in primis l’autoesame della pelle per diagnosticare precocemente la malattia.
Per tale motivo nell’ambito della campagna IMI promuove un importante progetto educazionale per le scuole primarie, canale naturale per coinvolgere e raggiungere il target dei bambini e delle famiglie con l’obiettivo di trasmettere l’educazione e la conoscenza propedeutica all’adozione di comportamenti salutari per una corretta esposizione al sole. La campagna promossa da IMI vuole appunto accendere i riflettori sul rischio melanoma diffondendo la cultura della prevenzione tra la popolazione, e in particolare tra i bambini in età scolare e le loro famiglie.
Nell’ambito della campagna, durante l’anno scolastico 2015-2016 in 130 scuole primarie di sette Regioni italiane (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Sardegna) si svolgeranno attività educazionali che prevedono il coinvolgimento dei bambini, delle loro famiglie e dei docenti, con l’obiettivo di insegnare, fin dall’infanzia, qual è il modo corretto di esporsi al sole, prevenendo rischi futuri.
In tali scuole da ottobre 2015 a gennaio 2016 si articoleranno:
- incontri educazionali presso gli Istituti aderenti tenuti da dermatologi del GIPMe (Gruppo Italiano Polidisciplinare sul Melanoma);
- attività in classe sostenute dai docenti con il supporto di risorse cartacee (opuscoli e poster educazionali per i ragazzi e una guida per i docenti) e multimediali (sito web e pillole educazionali in animazione);
- due concorsi sui temi della campagna che metteranno in competizione le scuole coinvolte.
Entro la fine dell’anno scolastico nelle scuole coinvolte ai ragazzi e alle famiglie verrà somministrato un questionario di valutazione volto a misurare la rispettiva consapevolezza sui corretti comportamenti di prevenzione.
Testimonial della campagna Licia Colò. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato:
Mass-media e scuola alleati per promuovere la prevenzione del melanoma
Signora Colò, il melanoma è uno tra i più aggressivi e temuti tipi di tumore, ma se ne parla ancora troppo poco. Quale ruolo rivestono i media nell’educare alla salute? Nell’ambito della sua attività Lei è impegnata anche come divulgatrice: quale pensa che sia la chiave per rivolgersi ai ragazzi, anche attraverso un canale strategico come quello delle scuole?
Giornali, televisione, radio, cellulari e internet hanno un ruolo fondamentale nella comunicazione e nella diffusione di tutte le informazioni riguardanti la salute e il benessere, in particolare su tematiche importanti come il melanoma. Oggi l’informazione viaggia veloce ed è così che bisogna comunicare nuove conoscenze alla popolazione, con messaggi immediati. Purtroppo manca ancora un’informazione esaustiva e corretta su queste problematiche. Quello che dovrebbe emergere è: l’abbronzatura migliora l’aspetto, è benefica, ma solo se proteggi la tua pelle, altrimenti metti a rischio la tua salute e quella dei tuoi figli. I media hanno un ruolo cruciale nel veicolare questi semplici messaggi, si dovrebbe fare di più, si dovrebbe investire di più in campagne come questa sul melanoma, una patologia che è in crescita continua, specie tra i più giovani. Quindi insieme ai media è fondamentale anche il ruolo educativo della scuola: l’importante è rivolgersi ai giovani con grande immediatezza e semplicità, senza divieti e senza fare “terrorismo”. A mia figlia che va in quarta elementare ho spiegato con parole semplicissime e comprensibili che il sole è un amico ma bisogna mettere sempre una crema protettiva per la pelle prima di esporsi ai suoi raggi luminosi. Proibire non serve a niente. Bisogna educare ai buoni comportamenti e alle buone abitudini anche con l’esempio diretto di noi adulti.
Cosa l’ha spinta ad accettare di sostenere la campagna di prevenzione primaria sul melanoma “Il Sole per amico”?
Credo molto in questa campagna di prevenzione primaria sul melanoma, innanzitutto perché è positiva, solare, non terroristica, ma molto intelligente. Sono molto vicina al messaggio che la campagna “Il Sole per amico” vuole lanciare, perché io stessa ho una pelle molto sensibile ai raggi solari, che si scotta facilmente e per un’esperienza personale che anni fa riguardò mio padre, quindi so di cosa parliamo e conosco il problema. Ricordo che tantissimi anni fa durante un viaggio in Australia per motivi di lavoro mi imbattei sulle spiagge con cartelli e personale addetto che raccomandavano alla popolazione di proteggere la pelle dal sole. Allora non si affrontava questo problema in Italia, i medici stessi non ne parlavano, io stessa ero piuttosto inesperta al riguardo. Naturalmente oggi sono più consapevole, la pelle ha una buona memoria e gli errori fatti quando si è giovani si pagano anche a distanza di tempo. Questa campagna è una grande opportunità per accrescere nella popolazione un’informazione non allarmistica ma corretta su come godere del sole senza danneggiare la pelle e mettere in pericolo la salute e la vita. Il problema mi riguarda direttamente, infatti proprio a causa della mia storia familiare e per il mio fototipo chiaro, periodicamente mi sottopongo ad una visita della pelle dallo specialista dermatologo.
Lei ha sempre viaggiato molto per motivi sia professionali che non; quali strategie utilizza per proteggere la sua pelle molto chiara e sensibile e soprattutto che tipo di mamma è e come protegge la pelle della sua bambina sotto i raggi del sole?
ovvero quelli dalle 11.00 aCredo di essere una testimonial ideale per questa bella campagna “Il Sole per amico”, una sorta di figliol prodigo. È vero che non sono mai stata un’amante del sole e della tintarella perché soffro terribilmente di eritema e soffro anche molto il caldo però, a causa del mio lavoro, sono stata esposta al sole in passato e senza preoccuparmi di proteggere la pelle con creme o altro, tanto che qualche volta mi sono scottata il naso che è un punto molto delicato. Adesso sono molto più consapevole. L’unica cosa che non ho mai dimenticato, ma solo perché mi piaceva indossarlo, è il cappello di paglia. Oggi, come dicevo, sono meglio informata e più attenta: porto il cappello, gli occhiali da sole, anche perché ho gli occhi chiari, applico le creme a protezione altissima e più volte durante la permanenza in spiaggia. I bambini sono un po’ più difficili da gestire al mare: sono continuamente in acqua, quindi bisogna stare molto attenti e riapplicare più e più volte la crema solare, accorgimenti che bisogna avere anche in montagna dove il sole picchia forte. Con la mia bambina seguo le stesse regole: lei ha la sua crema personale, il cappellino e godiamo del sole nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, evitando così i raggi solari più pericolosi per la pelle, ovvero quelli dalle 11:00 alle 15.00.
Le risorse e gli strumenti educazionali della campagna per le scuole primarie sono liberamente accessibili attraverso il sito:
www.ilsoleperamico.it
“Il Sole per amico” è anche su: www.facebook.com/ilSoleperamico
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