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TESTIMONE D’ACCUSA di Agatha Christie
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Dal 17 al 29 ottobre, Gitiesse Artisti Riuniti – Teatro Stabile del Veneto – presentano Testimone d’Accusa, di Agatha Christie.

VANESSA GRAVINA, GIULIO CORSO con la partecipazione di PAOLO TRIESTINO

traduzione Edoardo Erba
e con MICHELE DE MARIA, ANTONIO TALLURA, SERGIO MANCINELLI, BRUNO CRUCITTI, PAOLA SAMBO, FRANCESCO LARUFFA, ERIKA PUDDU e LORENZO VANITÀ

aiuto regia Norma Martelli
scene Roberto Crea
costumi Chiara Donato
artigiano della luce Luigi Ascione
musiche Matteo D’Amico
regia GEPPY GLEIJESES

Lo spettacolo è dedicato alla memoria del M° Giorgio Ferrara


personaggi e interpreti

Sir Wilfrid Robarts / Paolo Triestino

Greta, dattilografa di Sir Wilfrid / Erika Puddu

Carter, segretario di Sir Wilfrid / Bruno Crucitti

Avvocato Mayhew / Antonio Tallura

Leonard Vole / Giulio Corso

Roamine Heilger / Vanessa Gravina

Ispettore Hearne / Francesco Laruffa

Avvocato Myers, pubblico ministero / Michele De Maria

Giudice Wainwright / Sergio Mancinelli

Dottor Wyatt, medico legale / Bruno Crucitti

Janet MacKenzie, governante / Paola Sambo

L’altra donna / Erika Puddu

Sir Hearne – Cancelliere / Michele Demaria

Usciere / Lorenzo Vanità

Note di regia

Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais, secondo altri è “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: “Testimone d’accusa” di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla PERFEZIONE del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto -la Christie lo considerava il miglior adattamento cinematografico della sua opera-. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in Trappola per topi, più che in Dieci piccoli indiani questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi. Io l’ho messo in scena con Paolo Triestino, serio attore di lungo corso, con Vanessa Gravina, bella, bravissima e impossibile, Giulio Corso, uno dei migliori dell’ultima generazione, e altri 9 attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli. Per chiudere (ed essere più chiaro) vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà -con il particolare ticchettio- tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto.

Buoni brividi a tutti! Geppy Gleijeses

BIGLIETTI
Prestige € 36,50 – Poltronissima € 33,00 – Poltrona € 25,00 – Poltronissima under 26 anni € 16,00

Per acquisto:
biglietteria del Teatro
online https://www.teatromanzoni.it/acquista-online/?event=3419034
telefonicamente 027636901
circuito Ticketone

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Patrizia Gallini
I colori, l’aspetto e i modi sono da nobildonna veneziana, ma le sue origini sono piemontesi. Ha il sorriso affettuoso e sereno di chi si appresta a offrirti il tè con i pasticcini, ma in realtà sta discutendo di business con la fermezza di un panzer. Il suo “buen ritiro” è un antico mulino nel torinese, quando non è “occupato” dai suoi quattro nipotini. Di lavoro fa la P.R. , e naturalmente è il boss della sua agenzia. Per passione frequenta gli chef stellati, ama leggere e segue tantissimi spettacoli teatrali e, naturalmente, ci rende partecipi dei suoi incontri attraverso le nostre pagine.
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