“Belle ama Babbo Natale, per questo non vediamo l’ora di celebrare queste feste nel miglior modo possibile. Sei mesi fa non avremmo mai pensato di poter arrivare a tanto”. Le parole di una madre ferita, quasi uccisa e poi, improvvisamente rinata. Miracolo, prodigio, dono di Natale, chiamatelo come volete. La realtà è che oggi, per la famiglia Moore Williams, è una festa speciale, quella in cui la loro piccola Belle può tornare a casa dopo una malattia che avrebbe dovuto ucciderla. Anzi. Che l’aveva già uccisa.

Malattia

Belle è una bambina di appena un anno e mezzo che vive nell’Essex, in Gran Bretagna. Alla nascita le viene diagnosticata una malattia congenita allo stadio terminale. I genitori Lee e Francesca, che hanno già un altro figlio, accettano il destino della piccola con grandissimo dolore. Purtroppo, non esiste una cura al male di Belle. Lo scorso aprile, dopo le vacanze alle Canarie, la sua salute inizia a peggiorare e la famiglia rientra subito a casa. Belle viene ricoverata in terapia intensiva. Nel suo cervello vengono riscontrate gravi anomalie. Il 21 luglio, Lee e Francesca sono pronti a dare l’ultimo saluto alla piccola. La guardano da un vetro, poi entrano, la baciano nonostante le mascherine. Le tengono la mano per non lasciarla sola in quel suo ultimo viaggio.Firmano i documenti che non prevedono la rianimazione con misure speciali.

Risveglio

I genitori stanno per andare via quando, dopo circa mezz’ora, la bambina inizia ad urlare. I medici non riescono a credere a quello che vedono. Senza apparecchiature attaccate, Bella riprende vita. Dal nulla, scalcia e piange come tutti i bambini del mondo.  “Le tenevo la mano aspettando il suo ultimo respiro”, ha raccontato il padre. “Poi ha cominciato a muoversi da sola senza respiratore e ad afferrare le mie mani. I medici hanno fatto di tutto tenerla in vita”.

Rinascita

Dopo questi cinque lunghi mesi, Belle può tornare a casa con la sua famiglia. Proprio all’inizio del 2016, la piccola compirà due anni. E’ ancora in una fase di riabilitazione. Sta imparando a parlare e a camminare con più fatica rispetto ai suoi coetanei ma i medici sono ottimisti. Ora si prepara a festeggiare l’ultimo giorno dell’anno. Un anno che le ha ridato una seconda meravigliosa vita.