Come si sono evolute negli anni le tecniche chirurgiche dedicate all’estetica.
La chirurgia estetica ha origini molto antiche, primariamente veniva praticata per ricostruire parti del corpo danneggiate, o per migliorare inestetismi congeniti oppure causati da traumi, o malattie.
Con la Prima guerra mondiale, questa branca della chirurgia si è maggiormente sviluppata a causa dei numerosi volti feriti e deturpati dalla guerra.
Ma il primo intervento estetico risale agli inizi del 20° secolo con una rinoplastica intranasale cioè come rifare il naso senza lasciare cicatrici esterne, eseguita da un chirurgo americano.
Da quel dì l’evoluzione non si è più fermata, la ricerca scientifica ha affinato le tecniche chirurgiche, ha reso gli interventi sempre meno invasivi e in alcuni casi anche più rapidi, pur preservando sicurezza ed affidabilità.
Oggi, la chirurgia estetica non è più riservata ad una certa elite ma è alla portata di chiunque desideri piacersi e piacere agli altri, uomini compresi. Voler rinfrescare il viso che gli anni hanno modificato, rendere più armonioso un corpo appesantito, correggere inestetismi che creano disagi psicologici, è legittimo, purché la rincorsa al bisturi sia affrontata con la dovuta consapevolezza.
“Ogni intervento chirurgico estetico anche se non necessariamente complesso, è pur sempre un atto chirurgico, e come tale, richiede sempre, la massima attenzione, sicurezza, ambienti sterili, personale qualificato, per evitare complicanze che possono essere anche gravi”, dice il dottor Pierfrancesco Bove, chirurgo plastico a Napoli, Roma, Milano, Lecce. Ad esempio con la tecnica “Smart”, tecnica chirurgica scientificamente sperimentata e messa a punto da me con un’equipe di chirurgi plastici italiani, è possibile selezionare i vantaggi delle varie tecniche chirurgiche sviluppate negli anni, riducendo al minimo i tempi di convalescenza, rendere il post operatorio meno doloroso, pur ottenendo ottimi risultati” spiega il dottor Bove.
Ma poiché la tecnologia avanza velocemente, e la richiesta è del “tutto e subito” a costi sempre più competitivi, spesso a scapito della qualità, come sarà la chirurgia estetica del domani?
“La new entry è la robotica, nuova frontiera della chirurgia mininvasiva, che per certe patologie ha migliorato l’atto chirurgico, ma in campo estetico ritengo che la sensibilità di una mano esperta, l’esperienza acquisita negli anni, il senso estetico del chirurgo plastico, siano insostituibili, almeno per ora” conclude il dottor Bove.
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