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Medicina estetica : non esistono scorciatoie
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una recente nota dell’agenzia ADNKRONOS, riporta di un’operazione dei Nas che hanno controllato centri di  estetica in tutta Italia, da Nord a Sud, e ne hanno sanzionati 100 a fronte di almeno 1000 che operano indisturbati nell’inosservanza delle leggi vigenti. Nello stesso servizio che, secondo noi meriterebbe una maggior diffusione, c’è un’intervista al dottor Paolo Santanché, chirurgo plastico. Il dottor Santanchè da anni conduce una battaglia contro molti vuoti legislativi sull’argomento e sulla scarsità e inefficacia dei provvedimenti quando vengono rilevate irregolarità. Soprattutto quando a pagarne le spese sono i pazienti, che oltre a risultati disastrosi, in non pochi casi hanno pagato con la morte questa disinformazione.dr-paolo-santanche

“Benissimo l’operazione dei Nas”, aggiunge il dottor Santanché” ma bisogna che a queste operazioni facciano seguito provvedimenti forti. In medicina, e la chirurgia estetica ne fa parte, le scorciatoie sono la via più veloce per finire nel posto sbagliato.

Nella stessa intervista di Adnkronos, il dottor Santanchè ribadiva ancora una volta, che, sul fronte dei ritocchi di bellezza, il sommerso fuori legge è tanto ed è in crescita. Un numero importante di estetiste, invece di fare le estetiste fanno le “punturine”. I filler sono un presidio medico chirurgico, sono fantastici in mani esperte, ma in mani non esperte posso dare grossi problemi.

Abbiamo voluto porre altre domande al dottor Santanchè per dare un’ulteriore e qualificata informazione sull’argomento, ed ecco le sue risposte.

Quali sono le peculiarità di un intervento di chirurgia estetica?

“Un intervento di chirurgia estetica deve essere valutato con le stesse attenzioni che vengono dedicate a qualunque tipo di intervento chirurgico. Oltre ai potenziali rischi per la salute, nel caso della chirurgia estetica dobbiamo avere la massima attenzione anche ai riflessi che può avere sulla salute psicologica. Un intervento chirurgico mal riuscito ci procurerà un danno alla salute, ma un intervento estetico mal riuscito può provocare un danno psicologico devastante e non bisogna pensare che richieda meno attenzione di un intervento, ad esempio, all’anca.

La chirurgia estetica deve essere eseguita, come qualunque intervento chirurgico, da un medico competente, in un ambiente adeguato, sempre con l’assistenza di un buon anestesista. Invece, in moltissimi casi, si opera in ambulatorio chirurgico, con l’anestesia locale. Questo serve ovviamente a contenere i costi, ma ne va della sicurezza.

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Lo stesso può valere per i  filler, le cosiddette “punturine”?

“I filler sono considerati medicina estetica, ma è un luogo comune non corretto solo per distinguerli dalla chirurgia estetica vera e propria. La definizione esatta è “impianto alloplastico” (impianto di un materiale non biologico), quindi chirurgia

L’unica punturina che può essere considerata medicina è la tossina botulinica, perché è un farmaco, ma questa differenza non è a conoscenza della maggior parte delle persone.

È chiaro che fare un filler o il botulino non richiede di andare in sala operatoria e non c’è bisogno dell’anestesista. Ma bisogna sempre fare molta attenzione e scegliere operatori qualificati

Quando vediamo le foto dei VIP sfigurati dalla chirurgia estetica, in realtà il 90% sono sfigurati dai filler”.

Ma, la domanda viene naturale, come scegliere l’operatore giusto, e soprattutto qualificato? Chi può operare su viso e corpo?

“Purtroppo, secondo la legge, qualunque medico chirurgo può operare in qualunque branca della medicina e chirurgia, ad eccezione dell’anestesia e della radioterapia. Un neolaureato in medicina e chirurgia può fare, ad esempio, il cardiochirurgo o il neurochirurgo.  Questo dice la legge, nella realtà per fortuna non succede. Ci sono i percorsi di specializzazione, come la chirurgia estetica, che è una branca della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica”.

Ma come può fare il paziente per verificare l’effettiva qualificazione e la competenza di un chirurgo plastico?

“Prima di tutto deve andare a verificare se è uno specialista. E dove lo trova? Sul sito FNOMCEO (https://portale.fnomceo.it/cerca-prof/)  alla voce “anagrafica” trova l’elenco di tutti i medici che operano in Italia, la data della laurea e le eventuali specializzazioni. Inoltre, ci sono due importanti società n Italia, la SICPRE (https://www.sicpre.it/) e la AICPE (https://www.aicpe.org/) che riuniscono gli specialisti di chirurgia plastica che si dedicano alla chirurgia estetica. Queste società organizzano congressi utili a mantenere l’aggiornamento. La partecipazione ai congressi è un altro punto qualificante.

Se l’operatore che abbiamo scelto non è iscritto a una di queste società, bisogna drizzare le antenne. L’iscrizione non è obbligatoria, ma chi ce l’ha la esibisce e se l’operatore non è iscritto è perlomeno sospetto, anche se perfettamente nella legge.

Ma non ha finito il dottor Santanché di metterci in guarda contro scelte sbagliate che possono procurarci guai anche molto seri, con effetti devastanti, come capita di leggere nella cronaca

Alta chirurgia viso2

Quale altra valutazione deve fare chi si accinge a programmare un intervento estetico?

“Io mi occupo anche di medicina legale e, nell’ esperienza maturata in questo campo, ho purtroppo notato che ci sono molti chirurghi estetici che operano in 5 o 6 diverse città dove, ovviamente, non dispongono di uno studio loro e si appoggiano ad altri.

Il decorso operatorio diventa complicato. Quando c’è un problema spesso non è facile rintracciarli e avere un intervento immediato. La cronaca ha documentato alcuni fatti con esiti drammatici.

Quindi il consiglio (o meglio la raccomandazione) è di andare da un medico che abbia il suo studio che sappiate dove trovarlo e che possa garantire un intervento immediato”

Come possiamo concludere questa intervista, che meriterà altri approfondimenti in futuro?

“Per fare medicina estetica devi essere almeno un medico. Non ci sono scappatoie. ”

chirurgia plastica

 

 

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Maruska
Ha una certa età, ha lavorato per quarant’anni nel mondo del beauty, sia dalla parte dell’editoria che da “dietro le quinte”. Ha conosciuto tutti, o quasi, i produttori di cosmetici, i creatori di profumi, le fabbriche dei contenitori e degli imballaggi e tutti, o quasi, i profumieri italiani. Ama moltissimo il make-up, cura la pelle ma senza ossessione
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