Lasciano il segno anche dopo una breve passeggiata al sole, ma le antiestetiche macchie brune su viso e décolleté sono inestetismi che si possono curare.
Il sole può lasciare imperfezioni e segni indesiderati sul corpo. Infatti, le macchie scure (melasmi), sono particolarmente sgradevoli quando colpiscono la striscia tra labbro superiore e naso, perché creano un alone scuro (tipo baffi), ma possono apparire anche in altre zone come fronte, guance, lati della bocca, décolleté, mani e gambe. Anche se siamo in autunno non va dimenticato che passeggiando, guidando la macchina o compiendo le normali attività all’aria aperta, siamo esposti ai raggi solari. Ecco perché sarebbe bene utilizzare un fondotinta con all’interno una protezione totale, tenendo presente che prodotti non sicuri e aggressivi possono irritare la pelle facilitando la comparsa del melasma.
“Le melanosi solari “a macchie di caffè” – spiega il Dottor Dario Tartaglini, Direttore Sanitario di BETAR MEDICAL, Centro Specializzato in Medicina Estetica di Milano – coinvolgono sempre più donne, anche giovani. La causa principale è il sole, associato ad altri elementi considerati “a rischio”: la pillola anticoncezionale, in seguito a periodi particolarmente stressanti, qualche antibiotico ed antidepressivo, alcune essenze contenute nei cosmetici (il bergamotto, per esempio) che, a contatto con i raggi ultravioletti, possono diventare fotosensibilizzanti. Provocano, quindi, un’iperpigmentazione della pelle, vale a dire che la melanina si concentra più in alcune zone che, diciamo così, si abbronzano più di altre”.
“Ci sono, inoltre – aggiunge Tartaglini – macchie bruno-marroni, spesso unite tra loro e dai contorni irregolari, legate all’età (melanosi senili, tipiche quelle sulle mani) o ad alcuni stati temporanei, come la gravidanza (cloasma o melasma gravidico). Il melasma del viso – problematica estetica che colpisce maggiormente il sesso femminile e che non è contagiosa – può risolversi con il tempo, oppure può accentuarsi per effetto del sole o, semplicemente, per effetto della luce, che spesso è sufficiente ad alimentare una produzione extra di melanina”.
Al sole, ma protette
Fino a quando la pelle è abbronzata, la macchia non si nota o si maschera con facilità, ma quando l’abbronzatura se ne va, la macchia resta e nasconderla è difficile, avverte Tartaglini. Cosa fare, quindi? La strada più efficace è quella della prevenzione: evitare il sole oppure sospendere i trattamenti “a rischio”. Chi, invece, al sole e alla pillola non vuole rinunciare, deve proteggere viso, mani e décolleté con prodotti solari dotati di filtri ad alta protezione o a schermo totale. E non solo in spiaggia, ma anche in città, in tutte le stagioni. Perché? La colpa, oltre che del sole, è anche della melanina…
Perché succede
“La melanina – sottolinea Tartaglini – è un pigmento bruno o rosso contenuto in speciali cellule dette melanociti. La sua funzione è protettiva. Si attiva, infatti, quando ci esponiamo al sole per difendere la pelle dai raggi dannosi. Il colore scuro che si forma sull’epidermide, cioè l’abbronzatura, è uniforme proprio perché deve servire da barriera tra noi e le radiazioni nocive”. O, almeno, questa è la teoria. “Perché in pratica – evidenzia Tartaglini – la melanina, da sola, non basta a proteggerci dagli UV. Proprio per il fatto che è legato alla produzione di melanina, questo inestetismo tende a comparire più spesso negli individui con una carnagione scura, anche se non è impossibile trovarlo in chi ha la cute molto chiara. Non solo: se si prende troppo sole, i pigmenti possono accumularsi di più in alcune zone. E, quando la tintarella scompare perché la melanina viene riassorbita per azione dei melanofagi, può rimanere in alcuni punti. Ed ecco le macchie…”.
Dottor Tartaglini, quali sono i trattamenti più efficaci contro le macchie?
Peeling e laser sono i più usati. I peeling utilizzano speciali acidi che oltre ad esfoliare la pelle aiutano a regolare la produzione e il riassorbimento della melanina. Ma i trattamenti devono essere fatti da un medico esperto, altrimenti possono peggiorare la situazione. Il laser agisce solo sulla macchia, senza danneggiare i tessuti vicini, effettuando una leggera dermoabrasione in cui vengono asportati i primi strati di cute.
Come si sceglie la soluzione più adatta?
In generale i peeling sono i più utilizzati in tutti quei casi in cui la macchia è ampia (come nel melasma) ed è dovuta ad un problema di sintesi e rimozione della melanina. Il laser è invece più indicato per piccole macchie dovute al naturale invecchiamento della pelle (macchie senili del dorso delle mani). Anche se il melasma non è una patologia pericolosa per la salute, è bene sempre di consultare il proprio medico estetico di riferimento o un dermatologo per individuare il trattamento più adatto al proprio caso specifico.
Info: Dottor Dario Tartaglini – Direttore Sanitario Betar Medical – Centro di Medicina Estetica – Via Melzi D’Eril, 26 – 20154 MILANO – Tel. 02/36684785/6 info@betarmedical.it – www.betarmedical.it
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