Abbiamo intervistato il dottor Paolo Santanché, notissimo chirurgo plastico, e gli abbiamo chiesto come e quando potranno riprendere l’attività gli studi di chirurgia estetica.
Sono molti gli aspetti della nostra vita, le abitudini, le certezze, i riti della nostra vita quotidiana che sono stati stravolti e in qualche caso annullati, dall’incursione del Corona Virus. Tutti siamo coscienti che la priorità assoluta è la salvaguardia della salute di tutti, ma rivestono una grande importanza anche le privazioni che influiscono sul nostro umore e sulla nostra tenuta psicologica. Uno di questi è la forzata rinuncia alla cura del sè, del proprio aspetto e alla sicurezza che ci dona un aspetto curato e un’immagine nella quale ci riconosciamo.
- Lei ha dichiarato che quando il lockdown anti Covid-19 finirà, l’incontro più traumatico sarà probabilmente quello con lo specchio
Appesantiti da lunghe settimane di sedentarietà ed esperimenti in cucina tra lieviti e farine, privati della palestra, orfani inconsolabili di parrucchiere ed estetista, portati dalla noia a trascurare abbigliamento e maquillage, molte persone hanno sofferto di una crisi d’immagine; vogliono ritornare alla vita di sempre, ma la vita di sempre non tornerà in tempi brevi e ripartire dall’immagine può dare a molti quella sferzata che aiuta a ripartire con un po’ di entusiasmo, quando l’entusiasmo purtroppo manca su molti fronti.
- riaprire gli studi in sicurezza oggi diventa ancora più importante non solo per l’igiene ma anche per la sicurezza di tutti. Quali sono i provvedimenti necessari affinché paziente e medico si sentano tutelati?
È già da alcune settimane che tramite le nostre società scientifiche ci siamo attivati, mediante studi e webinar, a studiare i protocolli più adeguati per poter riprendere le nostre consuete attività senza nulla togliere alla sicurezza. Prima di tutto gli appuntamenti saranno diradati in modo da non dover accogliere più di un paziente alla volta; tutto il personale di studio indosserà mascherina, guanti e visiera; il giorno precedente verrà fatto un triage telefonico per accertare la buona salute del paziente e assicurarsi che non abbia avuto occasioni di contagio nelle due settimane precedenti; all’accoglienza in studio il paziente dovrà presentarsi con la mascherina, se non ce l’ha gli verrà fornita; dovrà disinfettarsi le mani e gli saranno fatti indossare guanti puliti; se ha una borsa, verrà introdotta in un sacchetto di plastica. Per le visite al viso, durante le quali dovrà necessariamente togliere la mascherina, anche il paziente indosserà una visiera protettiva.
- secondo lei, per un certo tipo di pazienti, la situazione economica influirà sul tipo di intervento richiesto?
Purtroppo la situazione economica influenzerà tutti gli aspetti della vita futura prossima, soprattutto per le categorie che in questo periodo sono state più colpite.
- come è cambiato negli ultimi anni l’atteggiamento delle pazienti verso chirurgia e medicina estetica e su quale fascia di età ha influito maggiormente?
Col passare degli anni medicina e chirurgia estetica sono diventate sempre più parte della vita di molte persone in maniera assolutamente trasversale sia per età che per ceto sociale. Se da una parte si è sviluppata una maggiore conoscenza dell’argomento e una maggior maturità nel suo uso, dall’altra si è creata un po’ di confusione, soprattutto a causa dei medici estetici, che privi della possibilità di utilizzo della chirurgia, spingono i paziente a fare tutto con i loro mezzi limitati, tra medicina (filler, tossina botulinica) e chirurgia estetica (interventi veri e propri). Spesso si pensa che la medicina possa sostituire la chirurgia, ma questo è assolutamente falso: medicina e chirurgia sono complementari, non sono alternative. I buoni risultati si ottengono solo utilizzando la tecnica corretta per ogni indicazione: cercando di correggere coi fillers difetti che possono trovare la loro soluzione con l’intervento chirurgico, si ottengono solo visi alterati, gonfi o addirittura deformi. Se fate caso alle foto dei cosiddetti vip che invadono il web, vedrete che i peggiori risultati non sono causati dalla chirurgia, ma dalla medicina.
- rapporto medico paziente: quali sono le domande giuste da fare (sia medico sia paziente) per capire davvero qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere?
Spesso il paziente si presenta in studio chiedendo un intervento o un filler, senza spiegare qual è il suo problema, cosa gli crea disagio, immaginando che la prestazione richiesta produca esattamente il risultato che ha in mente. Al contrario il paziente deve spiegare al medico qual è il suo problema e che risultato vorrebbe ottenere. Sarà il medico, dopo aver analizzato e compreso a fondo le problematiche e le aspettative del paziente, a proporre la soluzione più adeguata o talvolta, spiegare che le aspettative non sono realistiche e di che cosa ci si dovrà accontentare, o se addirittura sia meglio rinunciare.
- trucco e medicina estetica: come esaltare i risultati ottenuti con l’aiuto del make up
Spesso le pazienti pensano che con l’intervento si ottengano risultati simili alle foto delle modelle che si vedono nelle pubblicità, dimenticando che si tratta di donne non solo giovani e belle già in partenza, con addosso ore di trucco, effetti luce e spesso elaborazioni fotografiche: nessun intervento da solo potrà dare questo risultato. Il make up e la giusta pettinatura saranno sempre estremamente utili per un risultato estetico, anche per chi non ha fatto interventi. Spesso è più semplice convincere una paziente a fare il lifting, che convincerla a cambiare pettinatura o colore dei capelli!
Post a new comment