La SBCP (Sociedade Brasileira de Cirurgia Plástica) ha deciso di non accettare l’iscrizione al 53° Congresso Internazionale di Fortaleza in Brasile, da parte di medici non specialisti e, agli stessi ha chiesto la presentazione dell’iscrizione alla propria società nazionale di riferimento alla quale si è ammessi solo se veri chirurghi plastici. Un cambio importante che metterà finalmente un po’ di ordine non solo tra i professionisti, ma darà maggiori certezza ai pazienti che sapranno finalmente a chi rivolgersì in tutta sicurezza.
Antonio Distefano, medico e specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (che da diverso tempo collabora anche con il nostro magazine con l’obiettivo di informare con competenza e serietà i nostri fedelissimi utenti), è stato invece uno dei selezionatissimi e con “le carte in regola”: A lui il racconto di come è andata l’intervista raccolta dalla collaboratrice Nadia, che ringraziamo.
Dottor Distefano, buongiorno. Bentornato dal recente congresso a cui ha partecipato in Brasile, e complimenti. So che è riservato a pochi professionisti di alto rilievo.
“Grazie, Nadia. Mi ha colpito e sono particolarmente contento del fatto che la Società Brasiliana di Chirurgia Plastica quest’anno ha veramente posto le basi per mettere un po’ di ordine e rigore nella pratica della specialità, cercando di limitarne la pratica per i non specialisti. Ha preteso ed ottenuto che i professionisti stranieri partecipanti avessero un “good standing” rilasciato dalle società nazionali di riferimento, che può essere concesso solo ai veri specialisti in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Finalmente si può osservare una tendenza internazionale a garantire una maggiore tutela per i pazienti, che passa innanzitutto per la formazione di professionisti responsabili”.
Come mai il Brasile è un Paese così importante per quanto riguarda la pratica della chirurgia estetica?
“Il Brasile è stato il primo Paese a fondare una vera e propria scuola di chirurgia estetica su larga scala, e pertanto è sempre restata un’avanguardia alla quale si sono rivolti moltissimi professionisti provenienti da tutto il resto del mondo, per lo studio di nuove tecniche. Le tecniche utilizzate oggi sono certamente state perfezionate dalle scuole americana, francese ed europee in genere, ma hanno un grande debito di origine nei confronti del Brasile”.
Dal punto di vista umano e sociale, cos’ha apprezzato di più della cultura brasiliana?
“Gli specialisti brasiliani sono invidiabili soprattutto per il rapporto che sanno creare con i loro pazienti. Ho conosciuto parecchi colleghi brasiliani: oltre ad una grande cordialità e collaborazione, mi ha colpito specialmente la grande capacità di mettersi in discussione anche da parte degli specialisti più anziani e titolati e di lavorare insieme per il perfezionamento delle tecniche chirurgiche senza una dimensione gerarchica o autoritaria che ahimè è ben rappresentata in molti ambienti europei. Ho visto una serenità nel rapporto medico-paziente che mi ha davvero colpito. Inutile sottolineare come questo contribuisca in modo determinante alla compliance del paziente e alla buona riuscita di un intervento. Una bellissima esperienza, e una grande carica di fiducia per poter trasportare nella nostra realtà un modello di relazione con il paziente veramente efficace. Difficilmente questo potrà essere trasportato in Italia senza resti, e sicuramente anche per motivazioni caratteriali e antropologiche, ma sono convinto che si possano muovere ancora molti passi in questo senso”.
Ultimamente è sbarcato in Italia il Revanesse. Di cosa si tratta?
“Revanesse è un filler di ultimissima generazione proveniente dal Canada. È studiato principalmente per il viso e per poter sopperire a piccole carenze adipose anche in altri distretti corporei, dove non sia necessario intervenire con un lipofilling. È un acido ialuronico estremamente duttile e versatile, che si giova della tecnologia cross-linked, attraverso la quale i legami tra le molecole di acido ialuronico sono massimizzati in termini di efficacia, consentendo una maggiore stabilità e soprattutto una maggiore durata del risultato. Un pregio particolare di questo prodotto è quello di essere stato sapientemente declinato in formulazioni diverse per poter intervenire con la massima accuratezza: sono sei tipi diversi di filler, ognuno specificamente indicato per l’impiego ad una profondità ben precisa e per ciascun singolo distretto del volto. È inoltre un prodotto estremamente sicuro, antiedemigeno, che minimizza ogni tipo di complicanza molto più efficacemente dei prodotti di vecchia generazione e che soprattutto, essendo garantito per una durata di almeno nove mesi e fino a diciotto, consente un concreto risparmio per il paziente. È peraltro presentato a costi piuttosto contenuti”.
Lei lo sta già utilizzando?
“Lo sto utilizzando da qualche mese, con molta soddisfazione. Sono colpito dalla resa estetica di questo prodotto, anche per il grande miglioramento in termini di praticità e semplicità di gestione rispetto ai filler precedenti”.
Per aree più vaste del corpo i filler trovano degli impieghi?
“Esiste una formulazione di questo filler per aree limitate del corpo con limitata atrofia adiposa. Non esiste ancora una formulazione appropriata per distretti importanti: difficilmente potrebbe essere impiegato per il seno, ad esempio, ma può essere efficace per il riempimento dei solchi delle rughe delle mani, oppure in caso di correzioni post-chirurgiche per cicatrici sensibilmente introflesse o in seguito a liposuzioni particolarmente voluminose che hanno lasciato qualche punto di eccessiva carenza”.
Per quanto riguarda le rughe del collo?
“Il Congresso di Medicina Estetica internazionale svoltosi ad Aprile di quest’anno a Roma ha mostrato l’efficacia di un trattamento combinato di revitalizzante, a base vitaminica, di acido ialuronico e molto basse percentuali di botulino. Questo risulta molto efficace specialmente per il trattamento delle cosiddette collane di Venere, le rughe concentriche circonferenziali del collo. Per quanto riguarda invece i raggrinzimenti della pelle, nel caso di una texture imperfetta e di un’eccessiva rilassatezza muscolare, il modo più appropriato per intervenire è il nanotransfert, ossia l’ultrafiltrazione e il riposizionamento di minime quantità di tessuto adiposo locale”.
Esistono novità per il trattamento delle rughe della fronte?
“Il botox, opportunamente utilizzato, è a tutt’oggi la metodica d’elezione, in termini di velocità e in termini di resa. Al congresso svoltosi recentemente a Fortaleza si sono inoltre discusse nuove tecniche di intervento specialmente nell’area del sopracciglio attraverso interventi chirurgici mini-invasivi. Si trattava di una chirurgia un po’ abbandonata ma che si sta recentemente rivelando molto ricca di potenzialità specialmente per i casi in cui il solo impiego del botulino risulti insufficiente o necessiti di un impiego troppo frequente senza efficacia definitiva”.
Il Brasile è stato foriero di grandi novità, insomma.
“Certamente, specialmente per quanto riguarda nuove tecniche di chirurgia del viso. Come sostengo da tempo, si è ribadita l’importanza di un corretto approccio al lifting, attraverso una tecnica muscolare efficace. Si evidenzia sempre di più come un approccio rivolto soltanto all’accorciamento della pelle con un piccolo o nullo intervento sulle fasce muscolari risulta insufficiente per risultati di buona durata e soprattutto in termini di naturalezza”.
Del resto, se la chiamano Dr. “The Face”…
“È un complimento che apprezzo, anche se mi ricorda ogni giorno di più la responsabilità che ho nei confronti dei miei pazienti, per potergli offrire sempre il meglio”.
La professionalità è un aspetto fondamentale della medicina estetica, e questa passa sicuramente anche per un’adeguata specializzazione. Come può un paziente rendersi conto di essere nelle mani sbagliate?
“Innanzitutto credo che il passaparola sia la prima arma grazie alla quale un nuovo paziente si possa avvicinare con una certa sicurezza al proprio medico, grazie alla parola dell’amico o dell’amica che è stato operato in maniera corretta da un professionista valido. Il diploma di specializzazione in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica appeso alla parete dello studio è ovviamente anche fonte di sicurezza, ma è qualcosa di così banale che spesso nemmeno ci si pensa. Inoltre, la pratica dello specialista presso un centro polispecialistico è solitamente una buona garanzia. Se il professionista non si trova in uno studio polispecialistico ma esercita in uno studio proprio anche la targa di indicazione deve riportare la scritta “specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica”. Il sistema più banale infine è leggere la dicitura di “specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica” sulla ricetta. Uno specialista equipollente, che eserciti la chirurgia plastica senza essere specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, non potrà apporre tale dicitura sul suo ricettario: il più delle volte viene indicato genericamente, sotto il nome del medico, “medico chirurgo – chirurgia estetica”. Questa dicitura indica chiaramente un medico non specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. La struttura clinica in cui si svolge l’intervento è altrettanto importante. Anche per l’intervento più banale come potrebbe essere una blefaroplastica deve essere presente l’anestesista. È inoltre molto importante una grande attenzione alla corretta degenza. L’esecuzione di un intervento chirurgico in uno studio professionale, e non in una clinica autorizzata e certificata, deve sempre far diffidare. La propria salute non ha prezzo. Non bisogna farsi ingannare da prezzi stracciati, che sono quasi sempre indice di qualche irregolarità: un rischio estremamente concreto. Al congresso di Fortaleza si è fermamente evidenziato come queste folli pratiche siano di enorme danno alla dignità e al lustro dell’intera classe medica, e in particolar modo nei confronti dei veri specialisti in chirurgia plastica. Fino a quando il legislatore non si renderà conto delle incredibili mancanze di tutela che sono permesse nei confronti della salute dei pazienti, è necessario stare estremamente in guardia”.
Che novità ha portato il congresso di Fortaleza per quanto riguarda il lifting del viso? Esistono delle nuove metodologie?
“Secondo il parere oramai unanime degli esperti internazionali intervenuti al convegno la metodologia più appropriata per l’esecuzione del lifting del viso è una tecnica essenzialmente muscolare. Sostengo da tempo questo tipo di approccio, che può essere effettuato solo tramite un attento studio vettoriale di ciascun singolo volto. Il viso invecchia secondo vettori propri: l’unico metodo per ottenere un risultato naturale rappresenta il recupero dello strato muscolare recuperando esattamente lo specifico invecchiamento di ciascun viso. Le tecniche obsolete che prevedono l’impiego di fili perdono sempre più consensi in favore di questo approccio, che permette peraltro un postoperatorio molto rapido e con un tasso di possibili complicanze decisamente inferiore. Si è evidenziato inoltre come sia molto utile coadiuvare il lifting con un lipotransfert con tessuto adiposo proveniente da altri distretti corporei, specialmente in caso di visi molto magri, per ottenere un risultato efficace ed armonico in termini di volume. Le cellule adipose, se correttamente prelevate ed impiantate, donano dei risultati permanenti. Con un approccio corretto il fisiologico riassorbimento risulta minimo e la necessità iniziale di ipercorrezione è di molto ridotta. Questo consente un intervento molto più preciso”.
In un suo articolo ho letto due termini che non conosco: microtransfert e nanotransfert. Di cosa si tratta?
“Oltre al lifting muscolare a cicatrice corta, magari associato al lipotransfert, si è parlato di micro e nanotransfert: si tratta di prelievi e impianti adiposi ulteriormente filtrati con tecniche nuove. Nel caso del microtransfert si ottiene un microfiltrato adiposo che permette l’impiego come filler. Il nanotransfert è allo stesso modo un procedimento a partenza di tessuto adiposo, che prevede una filtrazione ancora maggiore. L’ultrafiltrazione del tessuto adiposo permette di selezionare le cellule staminali adulte contenute, e fornire un effetto revitalizzante sino ad oggi impensabile”.
Esistono novità per quanto riguarda il body contouring?
“Il body contouring in Brasile ha spodestato la mastoplastica additiva, che fino ad oggi era l’intervento più richiesto. La possibilità di scolpire letteralmente un corpo, attraverso il prelievo e la successiva redistribuzione nei distretti più opportuni del tessuto adiposo, ha realizzato una vera e propria rivoluzione, specialmente per la versatilità della sua applicazione, e per la possibilità di realizzare in un unico intervento risultati che prima richiedevano pratiche molto più invasive, con tempi di guarigione molto più lunghi e quasi mai realizzabili in un’unica soluzione”.
Per quanto riguarda il rimodellamento dei glutei?
“Il gluteo continua ad essere un elemento centrale del nostro corpo. Sebbene meno visibile del seno, ha una parte indispensabile nel conferire l’armonia generale del corpo. Questo è particolarmente importante specialmente in relazione ai distretti anatomici con cui si rapporta: cosce, fianchi, dorso. Le novità sono rappresentate da una sempre maggiore attenzione alla coordinazione dell’intervento sul gluteo con le regioni che contribuisce a definire. Quanto detto a proposito del lipofilling va tuttavia limitato in alcuni casi, in particolare per quanto riguarda la regione del gluteo: resta molto ampia l’importanza dell’impiego di protesi laddove il lipofilling non sia praticabile per carenza di tessuto adiposo o per una atonia muscolare marcata.
Che genere di protesi vengono applicate nel gluteo?
“Sono protesi siliconiche intramuscolari. Hanno un’accomodazione perfetta: per evitare problemi di visibilità o di spostamento, vengono inserite all’interno del muscolo grande gluteo. Il risultato, quando l’intervento è correttamente eseguito, è impalpabile. In caso di posizionamento adeguato il pericolo di dislocazione è inesistente”.
Ho letto un suo articolo, “Compagni di viaggio”. A cosa si vuole riferire?
“Compagni di viaggio è la risultante di una serie di riflessioni trascorse in molti anni di libera professione. Vivo il percorso con un paziente verso l’intervento chirurgico come un viaggio. Un viaggio unico, meraviglioso, che non sarà mai lo stesso sia con lo stesso paziente che con altri. Compagni di viaggio sono i pazienti, che valutano l’operato del loro conducente. Il rapporto di vicinanza con il paziente è fondamentale: non ci può essere nulla di peggio che un rapporto asettico in un’esperienza così coinvolgente anche da un punto di vista psicologico”.
Trovo che sia molto importante sapere di avere a che fare oltre che con un chirurgo anche con un compagno di viaggio.
“La chirurgia estetica non è un gioco. I pazienti che si rivolgono al chirurgo plastico sono essenzialmente persone: l’elettività della chirurgia non significa che si possa trascurare una relazione umana e un approccio psicologico. In questa disciplina sono fondamentali. È impossibile in questa specialità scindere la perizia chirurgica dall’abilità psicoattitudinale. È un obbligo morale.
In questo senso il “viaggio” rappresenta anche un modo di gestire l’intervallo cronologico della percezione dei risultati dell’intervento: 7-15 giorni sono i tempi tecnici di un intervento, ma il “viaggio” dura molto di più e si compie soprattutto interiormente”.
Dr. Antonio Distefano Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Libero Professionista a Milano.
Curriculum Vitae
“Resident in training” presso il Servizio di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Clinica Quiròn, Barcellona, Spagna.
Direttore: Dr. Antonio Tapia
Applicazioni: chirurgia dell’invecchiamento facciale con esecuzione di lifting parziali o completi secondo la tecnica del Dr. A. Tapia, lipostruttura per lipodistrofie arti superiori ed inferiori, chirurgia estetica della mammella e del naso, lipofilling per il trattamento di inestetismi congeniti o acquisiti di viso e corpo, fillers cutanei e sottocutanei, tossina botulinica per il trattamento di rughe della fronte, del sopracciglio e della regione periorbitaria, chirurgia estetica delle cosce.
“Resident” presso la Clinica Villa Bella, Salò
Direttore: Dr. Giovanni Botti
Applicazioni: chirurgia estetica dell’invecchiamento facciale attraverso l’utilizzo di tecniche muscolari superficiali e profonde. Chirurgia estetica della mammella: tecniche di riduzione e sospensione mammaria.
“Resident” presso la Clinica Raul Gonzale, Riberirao Preto, Brasile
Direttore: Dr. Raul Gonzalez
Applicazioni: chirurgia del rimodellamento corporeo tramite tecniche combinate di lipostruttura e liposcultura.
Nuove tecniche di rimodellamento addominale mediante lipoaddominoplastica
Nuove tecniche di rimodellamento dei glutei e degli arti inferiori tramite lipostruttura e/o protesi secondo le nuove tecniche del Dr. Raul Gonzalez.
Post a new comment