La psoriasi è una patologia infiammatoria cronica della pelle: affrontiamola nel modo giusto!
- E’ generalmente caratterizzata dalla presenza di chiazze eritematose ricoperte da squame biancastre.
- L’estensione della manifestazione è variabile, può essere circoscritta a piccole aree cutanee o più raramente coinvolgere l’intera superficie corporea; in ogni caso le zone più colpite sono: gomiti, ginocchia, regione lombo-sacrale e cuoio capelluto. L’esordio della psoriasi è graduale e può insorgere a qualsiasi età anche se si manifesta frequentemente in fase adolescenziale. Ad oggi questa malattia rimane ancora non del tutto compresa e nella sua patogenesi intervengono molteplici fattori quali autoimmunitari, genetici e ambientali. Risulta quindi complesso individuare un’unica causa scatenante ma l’esistenza di casi familiari (30% dei casi) e la comparsa della malattia nei gemelli omozigoti (70% dei casi) indicano che la psoriasi può essere considerata a tutti gli effetti una malattia a base genetica. Quindi stress e fattori ambientali (traumi, clima, infezioni) favorirebbero l’insorgenza delle lesioni in soggetti geneticamente predisposti. La psoriasi evolve per “riaccensioni” che possono durare da poche settimane a mesi e alternarsi a periodi di remissione della durata variabile. In alcuni casi le manifestazioni sono così ravvicinate da avere un andamento praticamente continuo.
- Purtroppo ad oggi dalla psoriasi non si guarisce esistono però diversi trattamenti in grado di tenere a bada i sintomi e ridurre le lesioni affinché esse risultino tollerabili. L’errore più grande in cui un paziente affetto da psoriasi può cadere, è il ricercare spasmodicamente il trattamento che porti alla risoluzione completa. Questo atteggiamento non fa che aumentare la condizione di stress e frustrazione, fattori che andrebbero a peggiorare ulteriormente la malattia.
- La scelta della terapia da parte del Dermatologo deve essere personalizzata per ogni paziente non solo in base alla gravità e all’estensione delle lesioni, ma anche in base alla risposta individuale del paziente ai vari trattamenti nonchè alla tollerabilità di questi. La terapia dovrà comunque essere associata a creme o unguenti ad azione emolliente e nutriente per contrastare la secchezza della pelle, le fessurazioni e la desquamazione tipiche di questa malattia. Per psoriasi poco estese la miglior scelta è spesso costituita dai derivati della vitamina D (dall’azione antiproliferativa e immunomodulatrice) associati a corticosteroidi topici che tengono a bada l’infiammazione. In caso di psoriasi estese la fototerapia con UVB costituisce la prima scelta terapeutica. Per psoriasi gravi e disseminate è invece consigliabile associare al trattamento topico, farmaci immunosoppressori per via sistemica.
- Di recente sviluppo è il trattamento attraverso i così detti “farmaci biologici” prodotti attraverso sofisticate tecniche di ingegneria genetica. Queste molecole sono in grado di colpire il bersaglio terapeutico con estrema precisione, limitando in tal modo i gravi effetti collaterali portati dai farmaci tradizionali. I farmaci biologici si sono rilevati nella maggior parte dei casi rapidi ed efficaci ma a causa dell’elevato costo di realizzazione vengono somministrati presso strutture pubbliche accreditate e rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale soltanto in caso di forme moderate e gravi di psoriasi che non abbiano reagito alle terapia convenzionale.
- Il giusto trattamento farmacologico deve essere associato a una corretta alimentazione e stile di vita, fattori in grado di tenere sotto controllo la patologia. È consigliabile diminuire quanto possibile condizioni di stress ed ansia ed evitare assolutamente gli alcolici e il fumo. Si raccomanda inoltre di bere molta acqua per mantenere elevata l’idratazione cutanea e di prediligere frutta verdure e pesce, alimenti ricchi in vitamine del gruppo B, le vitamine A, C, D e E che riparano e proteggono la pelle.
- In presenza di psoriasi, uno stile di vita sano rappresenta molto più di una semplice raccomandazione, ma un fattore determinante nella corretta gestione di questa patologia. È infatti recente l’interesse per le sue comorbilità, soprattutto in quanto possono interferire negativamente con alcune opzioni terapeutiche. Ad esempio chi soffre di psoriasi rischia il triplo di incorrere in un ictus ischemico e di sviluppare aritmie.
- Di base il regime alimentare del paziente psoriasico dovrà essere ipocalorico: sempre maggiori evidenze scientifiche infatti, accertano l’associazione tra psoriasi e sindrome metabolica, patologia complessa caratterizzata da aumento della circonferenza dell’addome, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia e aumento della glicemia. Questa associazione è stata recentemente confermata sull’American Journal of Clinical Dermatology, da un gruppo di ricercatori italiani secondo i quali non solo in presenza di obesità aumenta il rischio di sviluppare la psoriasi ma si hanno anche maggiori probabilità che la malattia si manifesti in forma più grave.
- La frequente associazione tra psoriasi e altre patologie è ancora oggetto di indagini ma potrebbe essere ricondotta alla produzione di sostanze pro-infiammatorie come il TNF-alfa e l’interluchina 6, condizione che favorisce uno stato di infiammazione sistemica dell’intero organismo, coinvolgendo quindi diversi distretti corporei. Alla luce di queste evidenze, si conferma l’importanza di un approccio multidisciplinare alla psoriasi che preveda uno sguardo d’insieme sullo stato di salute del paziente.
- L’esposizione solare, associata alla balneoterapia risulta pressoché sempre benefica. La maggiore efficacia può essere ottenuta in riva al mare, dove l’irraggiamento solare contiene soprattutto UVA, i quali contrariamente agli UVB, non espongono al rischio di eritema solare, aumentando quindi la possibilità di prolungare l’esposizione al sole. Questo è uno dei motivi di efficacia delle cure in riva al Mar Morto, che trovandosi in una depressione a 400 metri sotto il livello del mare, permette di ottenere una radiazione solare contenente esclusivamente UVA. Questa caratteristica unitamente al peculiare microclima e all’elevata concentrazione salina delle acque rende il Mar Morto la meta ideale per un trattamento efficace contro la psoriasi.
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Dottoressa Adele Sparavigna, specialista in dermatologia e venerologia
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