L’olio di argan sembra diventato il prodotto di bellezza must have, amatissimo soprattutto dalle giovani che alimentano il web con richieste di informazioni, commenti, prove di efficacia e scambio di indirizzi per comprarlo “garantito biologico”. Va bene sulla pelle del viso, del corpo e sui capelli. Risolve problemi di secchezza, disidratazione ed è un potente anti-età. Non solo, è una parola magica, semplice, un concetto facilmente comprensibile contrapposto a promesse sempre più scientificamente complesse, non facili da comprendere che, secondo me, rischiano di allontanare un pubblico che non ha voglia di rimettersi a “studiare” per capire le funzionalità di un prodotto di bellezza e in che modo utilizzarlo. Forse siete informatissime, ma leggete questa scheda: Argan, tutto ciò che c’è da sapere
Nell’area sud-ovest del Marocco cresce un albero millenario, selvaggio e prodigioso: l’argania. Dai suoi frutti si estrae il pregiato olio, chiamato l’oro del deserto, che le donne berbere utilizzano da secoli nell’alimentazione e nella medicina tradizionale.
Questo albero millenario e ribelle, l’argania, vera sorgente di vita, si trova solo nel deserto marocchino. Dotato di una vitalità eccezionale, «l’albero della provvidenza» è entrato nella leggenda per la sua capacità di sopravvivenza nel corso dei secoli in condizioni estreme e per la sua attività di barriera all’avanzata del deserto.
L’estrazione dell’olio di argan è considerata un vero e proprio rito, al quale le donne berbere si dedicano dalla notte dei tempi. I frutti dell’arganier (Argania Spinosa L.) sono bacche di colore giallo/verde, e dalla dimensione di una prugna, il cui cuore è un nocciolo che contiene da 1 a 3 mandorle. Questi frutti vengono raccolti e seccati a terra per un periodo che va da 15 giorni ad 1 mese. Successivamente le donne marocchine schiacciano la polpa per liberare il nocciolo che viene frantumato per liberare le preziose mandorle. Esse vengono in seguito macinate grazie ad un frantoio in pietra chiamato « azerg ». La polpa ottenuta viene mescolata instancabilmente e incessantemente procedendo sempre in senso anti-orario, sino all’ottenimento di una pasta viscosa caramellata.
A questa viene aggiunta una piccola quantità d’acqua, il cui sapiente dosaggio è protetto come un segreto, e da qui comincia un coscienzioso lavoro di burrificazione per ottenere l’olio, separandolo dalla parte solida dell’impasto.
Dai primi anni 2000 al metodo di lavorazione manuale si è progressivamente affiancato il metodo di estrazione moderno che prevede l’impiego di diversi macchinari. Le mandorle ottenute dall’apertura dei noccioli vengono lavorate attraverso una tramoggia che le macina e spreme progressivamente, sino all’ottenimento dell’olio che viene successivamente filtrato.Si possono così ottenere sino a 10 litri per ora a differenza delle modeste quantità del metodo tradizionale. Da circa 100 kg di frutto secco si ottengono circa 7,2kg di noccioli da cui derivano circa 6,5 di mandorle da cui si ricavano circa 3,25 kg di olio di argan. È dimostrato che l’estrazione eseguita con i metodi moderni ed industriali, tramite pressa, non altera né la composizione chimica, né le caratteristiche fisico-chimiche dell’ olio di argan
Premesso che il costo è quasi proibitivo, per ottenere l’olio di Argan per uso alimentare è necessario tostare preventivamente i semi. L’olio così ottenuto ha un colore più scuro ed un odore torrefatto. Può essere utilizzato come condimento per il pane, il couscous e le insalate. Inoltre, dalla macinazione di mandorle tostate e olio di argan, i locali ottengono l’Amlou, una spessa pasta marrone con una consistenza simile al burro di arachidi, che viene consumata come pane.
I benefici terapeutici derivanti dal consumo di olio di argan vengono decantati dalle popolazioni indigene del Marocco e dagli esploratori ormai da più di 8 secoli. Tradizionalmente, l’olio di argan è stato conosciuto per le sue proprietà cardio protettive e per il trattamento di infezioni della pelle.
In Marocco l’indotto della produzione di olio di argan fornisce sussistenza a 3 milioni di persone. Il lavoro svolto corrisponde a 20 milioni di ore lavorative all’anno. Questa attività ha sempre avuto una funzione socio-economica importantissima. La maggior parte della produzione è generata da cooperative di donne che lavorano all’interno della biosfera protetta dall’Unesco.
99% Frazione gliceridica
1% Frazione insaponificabile:
E questa è la storia di Monsieur Pierre Fabre, e della sua “scoperta” delle virtù dell’olio di argan
Durante un suo viaggio in Marocco 25 anni fa, Monsieur Pierre Fabre, fondatore dell’omonima casa farmaceutica, fu colpito, o osservando l’ estrazione artigianale dell’olio, dalla bellezza e dalla giovinezza delle loro mani, al contrario del resto del corpo. Nacque così il desiderio di studiare approfonditamente questo olio prezioso chiamato anche “l’oro del deserto”…
Da 25 anni i i Laboratoires Galénic,divisione del gruppo Pierre Fabre, sono stati pionieri nell’utilizzo dell’olio di argan in dermo-cosmetica .e hanno sviluppato una ricerca costante che si è concretizzata nell’ottenimento di 4 brevetti, una notevole expertise nell’utilizzo dei frutti dell’argania.
Oltre all’olio di argan arricchito, i laboratoires Galènic hanno scoperto ed isolato diverse frazioni di attivi provenienti dai frutti dell’argania
Combinati all’ olio di argan questi principi attivi sono senza pari nella rigenerazione della pelle e nella lotta contro il fenomeno del rilassamento cutaneo
Sono stati necessari 10 anni di ricerca in biotecnologia vegetale, di stretta collaborazione tra i Laboratoires Pierre Fabre e il “Centre de Recherche” di Tolosa per raccogliere questa nuova sfida. Dieci anni di lavori senza sosta, che hanno La forza della natura allo stato puro
Grazie ad un procedimento unico, esclusivo e brevettato che unisce il potere della natura e il genio della biotecnologia, la Ricerca Galénic è riuscita a riprodurre una cellula nativa d’argan e soprattutto a farne nascere milioni identiche.
Vere unità di vita dell’Arganier, queste «cellule staminali» vegetali concentrano tutto il patrimonio genetico della pianta, la sua quintessenza, la sua potenza ed il suo potere di rigenerazione