Oltre 120 opere in mostra ricostruiscono il percorso degli artisti che vissero nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ‘900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri. La mostra espone opere che da più di settant’anni non venivano mostrate al pubblico e che oggi ricompaiono come per magia, come uscite da un altro mondo. È il mondo di Jonas Netter, mecenate, amateur illuminato e acuto riconoscitore di talenti, senza il quale molti di questi artisti avrebbero avuto di che vivere e sostentarsi. A causa del suo atteggiamento discreto, di Jonas Netter non rimane nulla di personale. Tranne le opere che amò e collezionò e che oggi possiamo contemplare.
Fra le opere presenti a Milano, risaltano i Portrait di Soutine e quello di Zborowski, della infelice compagna Jeanne Hébuterne, Elvire au col blanc del 1917. Più di venti sono gli olii di Soutine, tra cui L’Homme au chapeau e l’Escalier Rouge à Cagnes, la Bambina con vestito rosa del 1938.
“La vita è un dono, dei pochi ai molti, di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno”
(Amedeo Modigliani, dedica apposta sul ritratto della modella Lunia Czechowska)
Amedeo Modigliani nacque a Livorno il 12 luglio 1884 e morì a Parigi il 24 gennaio 1920, a soli 35 anni, divorato dall’alcool e dalla tubercolosi. Pittore e scultore divenne celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e colli affusolati. E’ considerato uno dei più grandi del XX secolo. È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.
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